“Le fiere cambieranno e io penso che bisogna che si aggreghino: nel mondo globalizzato più sei grande come dimensione, più competi meglio. Il piccolo è bello va bene se poi ti metti assieme agli altri. L’Emilia-Romagna è nata e diventata forte sul piccolo e bello e nel policentrismo”, ma oggi rischia di essere “una palla al piede” se non ci si aggrega.
Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, rilancia così sul progetto di unire le Fiere di Bologna e Rimini che assieme, ricorda, darebbero più che del filo da torcere a Milano e sarebbero il primo expo in Italia. Ma non c’è solo questo versante: nella stessa ottica, ha raccontato ieri sera nel salotto di Patrizia Finucci Gallo all’hotel Majestic a Bologna, “stiamo lavorando per far sì che Cibus di Parma e Tuttofood di Milano non competano più, ma un anno si fa una manifestazione e l’anno dopo l’altra, così competiamo con francesi ed inglesi”.
Per cui, pur “capendo le ragioni” per cui finora non ci si è riusciti, “spero – dice Bonaccini – che Bologna e Rimini si uniscano: se ci mettiamo insieme sull’asse della via Emilia non ci batte nessuno”.
Una risposta indiretta al sindaco di Bologna Matteo Lepore, che nei giorni scorsi alla domanda a che punto fosse il prosesso di fusione fra le fiere aveva riposto: “Diciamo che stiamo affrontando altre priorità”.
(Agenzia DIRE)
