Cerca
Home > Ultima ora politica > Bonaccini: “Pd al governo con 5 Stelle, la valutazione va fatta”

Bonaccini: “Pd al governo con 5 Stelle, la valutazione va fatta”

Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, invita il Pd ad andare a vedere le carte dei 5 stelle per una ipotesi di Governo: “La vedo molto complicata, ma credo sia giusto mettere in campo le nostre idee e le nostra proposte, con grande dignità e a testa alta”, dichiara Bonaccini all’agenzia Dire. Alla vigilia della direzione del 3 maggio, dunque, un altro big democratico si smarca dalla linea più rigorosa anti-5 stelle in nome di una valutazione “che va fatta”, pur sapendo che sarà molto dura chiudere il cerchio. Sì dunque ad una esplorazione di una ipotesi di accordo, ma senza subalternità e senza rinnegare il dna del partito. “Le elezioni – ragiona Bonaccini, interpellato stamane a margine di una conferenza stampa in viale Aldo Moro – non le abbiamo vinte però non le ha vinte nessuno in questo paese, altrimenti avremmo già un governo”.

Penso che il Pd non possa permettersi di lacerarsi ulteriormente perché sarebbe un danno per il paese stesso e la sua qualità democratica. Quindi– prosegue Bonaccini – dobbiamo trovare le ragioni ascoltando tutte le posizioni, anche quelle differenti all’interno del Pd, in una discussione che sia la più
robusta possibile per gli interessi del paese in un passaggio cosi’ delicato”. Un passaggio stretto, ma che va percorso fino in fondo. Con alcune avvertenze: il Pd non può e non deve andare col cappello in mano di fronte a nessuno, tanto meno al Movimento 5 stelle. Così come dall’altra parte ho sempre pensato che se sei forte delle tue idee ti metti a discutere nel momento in cui ti viene chiesto, mettendo al centro alcuni capisaldi, che siano eventualmente determinanti per qualunque tipo di accordo, con chiunque lo stipuli, dal tema della collocazione europea che per noi è centrale – elenca il governatore – fino alle politiche del lavoro, della scuola e della sanità“.

Dunque, conclude Bonaccini, “io mi comporterei così: nessun cedimento al doversi prostrare davanti al soglio di nessuno, dall’altra parte il tema di una valutazione che va fatta, mettendo in campo le nostre proposte e farle capire al Paese. Ed è sulla base di quelle secondo me che si può ragionare se è possibile una eventuale intesa che vedo anche io molto complicata, per i punti di partenza che ci sono e anche per un po’ di insulti che abbiamo ricevuto. Non credo che solo da parte nostra si debba avere questa propensione, mi auguro ci sia da tutte le parti”.

In ogni caso la direzione della prossima settimana “sarà una buona sede per trovare tra noi le ragioni per ascoltarci, rispettarci e trovare una linea condivisa, perche’ siamo parlando del destino del paese non solo di quello di ognuno di noi individualmente”.

(Dire)

Ultimi Articoli

Scroll Up