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Bonaccini a Figliuolo: “Prima di vaccinare 40enni sani finiamo con 60enni”

Prima di vaccinare un quarantenne sano “mi preoccupo di chi ha patologie o ha 60-70 anni, quando sappiamo che oltre 90% dei decessi in questo paese è stata da 60 anni in su”. Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini manifesta tutte le sue perplessità sull’avvio da luned’ delle vaccinazioni per i 40enni, come da indicazioni del commissario straordinario Paolo Figliuolo.

“Se decideremo nelle prossime ore di aprire al 40enni la prossima settimana – dice Bonaccini, visitando oggi l’hub vaccinale della Fiera di Rimini accanto al viceministro Pierpaolo Sileri – credo potrebbe avvenire sulla base di una loro prenotazione, e noi poi diremo, a differenza di quanto avveniva fino ad oggi, quando saranno chiamati”.

Nella sostanza al limite ci si potrà ‘candidare’ ad una futura chiamata, con luogo e data certa, che arriverà solo con la garanzia della dose da inoculare. “Vogliamo evitare di dare una data che non è possibile mantenere”, sottolinea il presidente.

I dubbi di viale Aldo Moro riguardano le numerose categorie ancora da completare, per età e anche professionali (si può tornare a vaccinare gli insegnanti) ma anche lo sforzo che sarà necessario per partire con le imprese a inizio giugno: in ogni provincia, ricorda in proposito Bonaccini, ci sarà almeno un hub dove potranno immunizzarsi “dipendenti, e loro famigliari, delle aziende che si iscrivono, e sono tante quelle che si iscriveranno in Emilia-Romagna”.

Inoltre, come evidenzia ancora Bonaccini, la Regione vuole mettere in sicurezza in blocco il settore del turismo in vista dell’estate, dai balneari al personale delle strutture ricettive. In ogni caso, rivendica il presidente, come mostrano i dati diffusi oggi “siamo la prima grande regione per numero di vaccinati in rapporto alla popolazione. Si conferma che il problema qui non è l’organizzazione. Il problema sono le dosi, ma più ce ne danno più ne somministriamo”, assicura il Bonaccini.

(Agenzia DIRE)

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