Dopo i fatti di Halloween e delle giornate precedenti fioccano le condanne per l’episodio accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì al Cas di Spadarolo gestito dalla cooperativa Cento Fiori. In particolare il Partito Democratico ha inviato una nota in cui è stata espressa una dura condanna verso l’atto subito dal Centro Accoglienza, frutto, secondo i dem riminesi, dell’inasprimento del clima di intolleranza verso gli stranieri incoraggiato dall’attuale situazione politica. Quanto accaduto al centro accoglienza migranti di Spadarolo è pienamente ascrivibile al clima sociale degenerativo che stiamo vivendo – si legge in una nota – Ne’ dolcetto ne scherzetto, visto la serata del vile episodio, ma l’ennesima inquietante conferma di come soffiando continuamente sul fuoco della propaganda nazionalista al ritmo di “prima gli italiani”, si confermi piuttosto un altro detto popolare, ovvero che “la mamma dei cretini è sempre incinta”, visto anche la reiterazione degli attacchi verso il centro. Come Partito Democratico della Città di Rimini esprimiamo tutta la massima solidarietà agli operatori della Cooperativa Cento Fiori e sopratutto ai richiedenti asilo ospitati nella struttura, già sufficientemente vessati da slogan e decreti governativi sempre più limitativi verso quei processi di integrazione positivamente rappresentati dal centro di Spadarolo e da altre esperienze presenti sul nostro territorio.Ovviamente ci auguriamo che i “cretini” rispondano quanto prima delle loro azioni verso la giustizia e che chi rappresenta le istituzioni esca dalla sindrome del teatrino social per affrontare e sostenere le realtà di chi opera per l’inclusione sociale di chi scappa dalle proprie terre rischiando la vita”. Solidarietà alla Cooperativa i Cento Fiori è arrivata anche da LegaCoop
“I gravissimi episodi che hanno colpito il centro di accoglienza profughi di Spadarolo, gestito dalla cooperativa sociale Centofiori, destano particolare preoccupazione. Legacoop Romagna esprime la più ferma condanna ed è certa che forze dell’ordine e magistratura si impegneranno al massimo per risalire con velocità agli autori del gesto.
Non siamo più nel campo delle intimidazioni, ma in quello di veri e propri attentati alla sicurezza degli operatori e degli ospiti. Non stupisce più, purtroppo, che il clima politico che è venuto maturando nel Paese conduca a gesti di questo tipo.
Non sono solo le modalità di esecuzione e la volontà di reiterare il reato, che ricordano momenti della nostra storia che pensavamo superati, a suggerire di alzare ancora una volta la guardia.
Le tristi commemorazioni dei giorni scorsi, a pochi chilometri da Rimini, assumono un significato diverso e peggiore. E’ tornata con prepotenza la tentazione di riscrivere la storia repubblicana, a partire dalle sue radici antifasciste. Nell’inviare la massima solidarietà alla cooperativa Centofiori e agli ospiti della ex scuola di Spadarolo, vogliamo ricordarlo ancora una volta: la lotta contro un pensiero razzista, violento e militarista, che ha trascinato l’Italia in una Guerra devastante, non potrà mai essere considerata come la battaglia tra due opposti estremismi.
L’invito a tutte le forze democratiche è di mantenere unito il fronte contro chi evoca fantasmi che si pensavano sepolti. Quando si fa leva sulla paura della gente, quei fantasmi tornano inevitabilmente a infestare le nostre vite. L’irrazionalità genera mostri immaginari contro cui combattere, e non basteranno più le maschere di Halloween per esorcizzarli”.
A esprimere solidarietà nei confronti della Cooperativa Cento Fiori è stata anche Rifondazione Comunista:
“La notizia è di quelle che lasciano sconvolti, per il ripetersi nei confronti della struttura di una disumanità razzista rispetto a cui non può esservi indifferenza. Non si tratta di un atto vandalico. Si tratta di un’aggressione razzista, che avrebbe potuto generare conseguenze ben più tragiche tra gli ospiti della struttura. In questi anni il fenomeno, anche nel nostro territorio, è stato banalizzato e trascurato quando invece ha radici profonde e diffuse. I ripetuti attacchi nei confronti della struttura ne sono un esempio. Questo episodio non è il primo, e si colloca in un clima che attinge forza da chi soffia sul fuoco dell’intolleranza. Non sono solo gli slogan da troglodita urlante del ministro degli interni ma anche i dispositivi contro il degrado, tra cui decreto Minniti, che declinano nel loro insieme il tema della sicurezza come criminalizzazione della marginalità sociale. Il neo eletto presidente della Provincia fu colui che da sindaco di Gemmano promosse un voto unanime del Consiglio Comunale contro l’arrivo dei rifugiati nel territorio di competenza. In pratica fu messo l’abito istituzionale e socialmente accettato alle barricate di Gorino. Invitiamo la Cooperativa Cento Fiori a prendere parola per ragionare collettivamente sulle azioni da mettere in campo nel nostro territorio per contrastare razzismo e intolleranza. Noi come Prc ci mettiamo a disposizione
Intanto dalla Cooperativa Cento Fiori fanno sapere che i migranti ospitati nella struttura dell’ex scuola di Spadarolo stanno tutti bene. La Cooperativa ha provveduto ad aumentare il personale in servizio nel centro di accoglienza per tutelare gli ospiti impauriti dall’accaduto. “Come sempre è accaduto (anche di fronte al più lieve atto di intolleranza) abbiamo immediatamente allertato i carabinieri, mettendo a disposizione tutte le nostre risorse, anche e sopratutto il riserbo per aiutare in tutti i modi gli investigatori a prendere il o gli autori di questi gesti odiosi e inaccettabili. Un riserbo dovuto anche ai nostri ospiti e colleghi, già vittime di una violenza assurda e vigliacca nella loro casa, e che non meritano ulteriori tensioni che il clamore mediatico inevitabilmente porta. Siamo una struttura che da oltre 35 anni fa dell’accoglienza e dell’aiuto la propria missione, dapprima nella lotta alle dipendenze, con la Comunità di Vallecchio e le altre strutture, ora anche a chi sfugge da situazioni tragiche e ai drammi delle guerre. In queste ore abbiamo cercato di dimostrare a chi vive e lavora nel Cas di Spadarolo la nostra vicinanza, con la presenza fisica di tutti gli educatori impegnati nel settore migranti, aumentando la presenza quotidiana e creando dei momenti di solidarietà tra noi. Da più parti stanno arrivando messaggi e segnali di solidarietà, a cominciare dalle istituzioni e dall’amministrazione Comunale di Rimini per bocca del vicesindaco Gloria Lisi, per proseguire con il mondo cooperativo, associativo, amici e colleghi. Vi ringraziamo tutti. Qualcuno ci chiede anche di creare momenti pubblici. Saranno i nostri ospiti a decidere se e come organizzare, eventualmente, ogni iniziativa futura: siamo una cooperativa sociale che fa accoglienza e inclusione, che protegge le persone a lei affidate. Anche di fronte alla rabbia che ci suscitano questi atti vigliacchi, continueremo con responsabilità la nostra missione”.
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