Ritrovare se stessi e il proprio equilibrio posturale bioenergico. È questo l’obiettivo della Bioginnastica. Di che cosa si tratta? Per rispondere a questa domanda abbiamo chiamato in causa la Dott.ssa riminese Daniela Fabbri, 51 anni,, diplomata Isef, ma soprattutto insegnante certificata di questa particolare metodologia di allenamento ormai da diversi anni. Insieme al suo collega e marito Gianluigi Ravviso tiene corsi di Bioginnastica sia a Cattolica che a Rimini.
Dott.ssa Fabbri, ci vuole spiegare esattamente di che cosa stiamo parlando?
«La Bioginnastica è una metodologia di riequilibrio posturale bioenergetico di lavoro sul corpo sia di tipo osteo-articolare, sia sensoriale-percettivo, che aiuta a sciogliere le rigidità che contraddistinguono la persona. Il lavoro mira a riportare l’individuo verso un ritrovato equilibrio, verso una nuova postura, che non è quella perfetta, da manuale, ma quella ottimale per la persona. Ognuno ha il suo centro ed il suo equilibrio e la Bioginnastica aiuta a ritrovare il proprio, a ritrovare se stessi».
Esiste da molto questa pratica? C’è un corso di laurea da seguire per poterla insegnare?
«Esiste da circa 20 anni. La metodologia nasce nei primi anni novanta come ricerca e tesi di Diploma Isef presso l’Università di Urbino di Stefania Tronconi. Nel tempo si è evoluta in un Protocollo di intervento interdisciplinare di tipo ‘terapeutico ed educativo.’
Considerati il successo della metodologia e il numero sempre maggiore di persone interessate, nel 2000 nasce la Scuola Triennale di Formazione in Bioginnastica, frequentata prevalentemente da Laureati in Scienze Motorie, Fisioterapisti, Massofisioterapisti, Medici e Psicologi, che la utilizzano per il rafforzamento e l’integrazione delle competenze della propria professione ma è aperta a tutti. Pensi che il mio marito e collega ha il diploma di ragioniere e si è avvicinato a questa metodologia per il più banale dei motivi: aveva mal di schiena! È rimasto folgorato da questa disciplina, se ne è letteralmente innamorato, tanto da frequentare la scuola di formazione e lasciare il suo lavoro per dedicarsi solo a questa pratica, ora sono quasi 10 anni che lavora come operatore di Bioginnastica».
Quando si è avvicinata alla Bioginnastica?
«Io sono stata tra le prime ad avvicinarmi a questa particolare disciplina. Sono diplomata Isef, lavoravo in palestra ma con il passare del tempo mi sono resa conto che non era quello che volevo. L’incontro con Stefania Tronconi e la Bioginnastica è stata la quadratura del cerchio: ho cominciato a praticarla su di me e appena Stefania ha deciso di far partire la scuola di formazione, mi sono iscritta e ormai sono 17 anni che sono operatrice. Nel 2006 gli operatori qualificati alla Scuola Triennale di Bioginnastica hanno costituito l’Associazione Bioginnastica. Lo scopo è sperimentare scientificamente la metodologia e darne divulgazione, attraverso un costante lavoro di equipe con figure mediche e paramediche».
Sono molti quelli che insegnano questa disciplina? Quanti in Italia e a Rimini ad esempio?
«In Italia ci sono poco più di 50 operatori, in provincia di Rimini siamo in 6: 1 a Rimini, 3 a Riccione e io e mio marito che lavoriamo sia a Rimini che a Cattolica.
Sul sito www.bioginnastica.it si possono trovare tutti gli operatori divisi per zona».
Che tipo di persone si rivolgono a lei? Donne e uomini di che età? Perché è importante la Bioginnastica?
«La maggior parte delle persone che si rivolgono a noi lo fanno perché hanno dolori di schiena che sono facilmente riconducibili ad una cattiva postura. Spesso vengono consigliati dai medici e ortopedici che conoscono la metodologia e il modo in cui lavoriamo.
Ai medici piace molto questa pratica, perché sostanzialmente è un metodo educativo: la gente ricomincia ad ascoltarsi, percepirsi e prendersi cura del proprio corpo in particolare e di se stessi in generale. Questo fa si che quello che poteva sembrare un intervento terapeutico, difficilmente ci si avvicina alla Bioginnastica in assenza di ‘dolori’, si trasformi in un intervento preventivo ed educativo. Le persone smettono di accorgersi della loro salute solo quando manca e invece si così applicano per preservarla. Per questo piace molto ai medici: le persone tornano alla visita di controllo per dire che stanno meglio o non si presentano affatto. Questa disciplina è adatta a tutti: per chi ha problemi posturali da risolvere ma anche per chi si vuole semplicemente rilassare ed ha bisogno di scaricare non solo le tensioni fisiche ma anche quelle emotive. La platea cui si rivolge è ampissima: sportivi, anziani, donne in gravidanza o nel post-parto, ragazzi, anche chi fa lavori prevalentemente sedentari come gli impiegati o anche chi fa lavori di fatica, di responsabilità o comunque molto stressanti. Ultimamente, una delle categorie che si rivolge di più a noi sono gli insegnanti e vi lascio immaginare il carico di tensioni sia fisiche che emotive che hanno bisogno di ‘scaricare’. E qui dobbiamo sfatare un mito: la Bioginnastica, che è lenta, rilassante, incentrata sull’ascolto è adatta anche ai bambini! E non solo quelli che ci vengono inviati dai medici perché hanno dei problemi posturali. I bambini di oggi sono pieni di impegni, di compiti, di responsabilità, di tic nervosi! Questa pratica diventa, per loro, un momento in cui possono ascoltarsi nel corpo e nella mente, rilassarsi, entrare in contatto con il loro respiro, in pratica gli permette di uscire fuori dalla dinamica del ‘fare’ e di entrare in quella dell’essere.’
Proviamo a pensare alla giornata tipo di un bambino. Quando, in quale momento, gli viene concesso il tempo di ascoltarsi, percepirsi, capire cosa è e cosa vuole? Sì, gli facciamo domande ma vogliamo risposte semplici, rapide, tutte orientate al fare qualcosa, all’avere un qualcosa.
Un momento come la Bioginnastica è più unico che raro per un bambino e vi posso assicurare che i risultati sono tangibili: bambini più rilassati, meno frenetici, meno portati al doversi riempire di cose da fare o avere a tutti i costi. Grazie all’interessamento dell’Assistente Sociale Monja Mancini del Servizio di Salute Mentale di Cattolica, stiamo facendo anche dei corsi per i loro assistiti di Cattolica e Riccione.
I risultati e il gradimento degli assistiti è andato oltre ogni più rosea previsione tanto che il progetto partito l’anno scorso è stato riproposto ed ampliato.
Adesso siamo stati contattati anche da una struttura residenziale del territorio che ha ospiti con gravi handicap psico-fisici, e i primi riscontri sono decisamente positivi».
Come si svolgono lezioni?
«Le lezioni possono essere sia individuali che di gruppo. L’insegnante propone degli esercizi, guidandone tempi, ritmi e modalità per una maggior efficacia degli stessi, ma lascia alle persone la scelta di svolgere il movimento nel modo che gli è proprio, nel rispetto del proprio corpo e dei limiti di quel momento. Non è imponendo un esercizio o un percorso che le persone cambiano, ma è offrendo loro una possibilità di scelta, fra ciò che già conoscono ed una nuova proposta.
La Bioginnastica agisce sulla struttura, non sulla funzione, seguendone la fisiologia: se ho una spalla bloccata non farò degli esercizi per portarla in apertura, ma starò in ascolto delle tensioni che mi impediscono il movimento; quando le avrò comprese ed allentate attraverso gli esercizi ritroverò la normale apertura e dunque la funzione. Nelle lezioni individuali andiamo ad individuare gli esercizi specifici della persona in modo che li possa ripetere durante la settimana. Sì, diamo anche i compiti a casa, ma i nostri allievi li fanno volentieri: questa pratica è rilassante, non si suda e, volendo, si può fare anche nel letto. Nelle lezioni di gruppo seguiamo un protocollo che, comunque, di volta in volta adattiamo alle caratteristiche del gruppo, in modo da poter andare a lavorare su tutto il corpo, dalla mandibola fino a sotto i piedi, nell’arco delle 15 lezioni. Oltre a questo facciamo delle lezioni speciali a tema, che permettono di lavorare i maniera più completa a profonda alcune zone del corpo.’
Tiene corsi con il suo marito e collega?
«Io e il mio collega Gianluigi Ravviso siamo a Cattolica. Teniamo tutto l’anno sia corsi che sedute individuali. D’estate diminuiamo gli orari dei corsi ma proponiamo un calendario di lezioni ‘intensive’ con cadenza mensile, al fine di permettere la frequenza anche a chi ha poco tempo a disposizione».
Per ulteriori info:
Gianluigi Ravviso – 3487056040 – gianluigi.ravviso@gmail.com
Daniela Fabbri – 3336532812 – fabbridaniela@gmail.com
Nicola Luccarelli