Sono dei bambini disabili della provincia di Rimini e le loro mamme i protagonisti dello spot girato per la campagna “Giocando si impara”, promossa dalla Uildm-Unione italiana lotta alla distrofia muscolare. Il video sarà utilizzato per promuovere la campagna nazionale che si svolge da oggi 3 aprile fino al 16 del mese, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Nello spot appaiono Cristian, che si muovono su sedie a rotelle o hanno altre difficoltà; ma nella loro città, in provincia di Rimini, mancano aree di con giochi accessibili anche ai bambini con disabilità motoria e non può stare in compagnia dei suoi amici Samuele e Caterina. Le loro mamme si sono battute per rendere inclusivo il parco giochi del paese, ed ora finalmente i ragazzi possono giocare tutti insieme.
L’iniziativa servirà a raccogliere fondi per contribuire a realizzare in tutta Italia aree gioco senza barriere architettoniche, con strutture adatte ai bambini disabili.
Dal 3 al 16 aprile, inoltre, i volontari UILDM saranno presenti con tanti punti di raccolta sul territorio nazionale per offrire una tavoletta di cioccolata, con un contributo minimo di 6 euro.
“Giocare insieme permette di fare amicizia – spiega l’associazione – maturare affetti e crescere come adulti consapevoli. Inoltre, giocare all’aperto, al parco o in un’area verde, permette di sperimentarsi nel proprio corpo e sviluppare la propria autonomia, indispensabile per sentirsi liberi, per essere liberi e sviluppare l’autostima e il rispetto per sé stessi e gli altri. Avere giochi e aree gioco alla portata di tutti i bambini significa far crescere le comunità e la società ed è un traguardo che si raggiunge insieme. Perché giocare con gli altri fa bene. A tutti”.
«Ripartire dai più piccoli è fondamentale, perché attraverso loro possiamo raccontare un mondo possibile e il gioco è il primo passo da fare, a livello culturale – aggiunge Marco Rasconi, presidente UILDM. – Quando giochiamo siamo tutti uguali, ognuno con la propria specificità e diversità. Grazie al gioco possiamo costruire una realtà in cui nessuno è escluso».