Sfera Ebbasta, prima di giungere a Corinaldo dove in attesa del suo concerto si è verificata l’immane tragedia della discoteca Lanterna Azzurra, la sera stessa era all’Altro Mondo Studios di Rimini. Uno spettacolo durato più di mezz’ora davanti a una platea di giovani giunti da tutte le parti della provincia. Una serata piena di energia ma assolutamente senza problemi. Prima ancora il rapper aveva festeggiato il proprio compleanno a Riccione con alcuni amici.
Piero Bevitori, assieme a Guerrino Galli è l’ideatore e gestore (adesso insieme ai due figli di Guerrino) de “L’Altro Mondo Studios”, il locale che da 50 anni è sulla cresta dell’onda del divertimento. Oggi l’AMS, come lo chiamano loro, è un punto di riferimento obbligato per i giovanissimi.
Bevitori, cosa significa organizzare un concerto per ragazzini in gran parte minorenni?
“Lavorare con il pubblico è sempre una grande responsabilità. Ci sono tante cose a cui pensare, è una cosa per professionisti. E gli imprevisti non mancano mai, sono sempre all’angolo”.
Come funziona la sicurezza nel suo locale, quante persone sono impegnate?
“Naturalmente dipende dall’evento. Una serata come quella dell’altra sera, con Sfera, avevamo 14 persone addette. Anche nelle serate più normali non ne abbiamo mai meno di cinque-sei”.
Fino a dove possono arrivare i controlli?
“E’ un argomento difficile, che va a toccare la sensibilità privata. Non è facile controllare tutto, ma cerchiamo di farlo. Noi abbiamo anche il metal detector per controllare se qualcuno ha armi addosso. I nostri uomini si spingono anche a controllare e verificare il contenuto delle borse o borsette. Piuttosto vorrei fare presente una cosa. Chi deve indagare lo farà sulla capienza e sulla sicurezza, certamente. Ma non ho ancora sentito fra i responsabili della cosa pubblica parlare della facilità di acquisto di queste bombolette spray al peperoncino, grandi come un rossetto, che possono diventare – come si è visto già diverse volte, prima ancora della tragedia di Corinaldo – delle vere e proprie armi in mano a chiunque”.
Pietroneno Capitani