Oggi pomeriggio, alle 17, la Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg (IRWF) consegnerà la targa che identifica l’Hotel Bristol di Bellaria Igea Marina “House of Life”, in onore dell’allora proprietario signor Ezio Giorgetti e del Maresciallo dei Carabinieri Oscar Osman Carugno, Giusti tra le Nazioni, che salvarono un gruppo di ebrei fuggiti da Zagabria e arrivati in Italia, perseguitati dai nazifascisti durante la seconda guerra mondiale.
La celebrazione avrà luogo presso l’Hotel Bristol. A fare gli onori di casa saranno Giuliano e Mariafrancesca Vasini, nipoti di Ezio, alla presenza di Giovanna e Maria Teresa Giorgetti figlie di Ezio; Francesca Comitangelo, nipote del Maresciallo Carugno; del sindaco di Bellaria, Filippo Giorgetti ; del Console Armeno in Italia Pietro Kuciukian, in rappresentanza di GARIWO – La Foresta dei Giusti; di Silvia Costantini, vicepresidente della Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg e di Elena Colitto Castelli, responsabile per l’Italia del progetto “Houses of Life”.
Moderatore sarà Emilio Drudi, giornalista, autore del libro “Gli ebrei salvati dal primo Giusto tra le Nazioni” (Ezio Giorgetti ndr), Giuntina, 2012.
Settantasei anni fa, nello stesso periodo della data di svolgimento della cerimonia, arrivò a Bellaria un gruppo di circa trenta ebrei fuggito prima dalla propria patria, Zagabria, poi dal campo di internamento di Asolo per mettersi in salvo dalle persecuzioni razziali.
Ezio Giorgetti li accolse nel suo albergo, che allora era l’Hotel Savoy, con generosità e sprezzo del pericolo, tanto più che a pochi metri dall’edificio c’era la gendarmeria tedesca. Al gruppo originario, il cui capo carismatico era Ziga Neumann, si aggiunsero quasi subito altre due famiglie, grazie all’aiuto del Maresciallo Carugno.
Per il pericolo di essere arrestati dai nazifascisti e deportati nei campi di sterminio queste persone affrontarono numerosi e rischiosi ulteriori trasferimenti. Giorgetti e Carugno furono sempre al loro fianco e procurarono al gruppo dei documenti falsi. Grande fu la solidarietà delle popolazioni locali e inaspettata quella di persone teoricamente schierate col nemico.
L’ ultimo nascondiglio sarà Pugliano Vecchio dove avvenne un atto di generosità e solidarietà davvero commovente. Non esistendo edifici abbastanza grandi per ospitare il gruppo ogni abitante mise a disposizione una stanza della propria casa.
Dopo la Liberazione il gruppo raggiunse Bari dove si erano raccolti tutti i profughi provenienti dalla Jugoslavia. Nell’ottobre del 1944, prima della partenza definitiva per l’imbarco verso Israele, Josef Konforti, facente parte del gruppo riuscì a rivedere per l’ultima volta Ezio, per ringraziarlo ed abbracciarlo.