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A BELLARIA C’ERA UNA VOLTA IL PD

C’era una volta il partitone con mille iscritti, militanza, insediamento sul territorio, classe dirigente. Non è rimasto niente. E allora ha vinto la destra. Che a Bellaria-Igea Marina avrebbe vinto lo stesso anche se ci fosse stato un Pd in salute ma non è un motivo buono per buttare alle ortiche tutta una storia più o meno decente.
Chiede il direttore di questo neonato giornale on line “una analisi senza pietà”, la verità, sul partitone che fu e io cerco di svicolare, ‘ché da giornalista pensionato non ho più tanta voglia di farmi altri nemici. Ma mi tocca.
Dunque, il Pd di oggi ha qualche decina di iscritti e una militanza messa in capo ad un numero di persone che bastano le dita di una mano per contarle. In Consiglio comunale è rappresentato da quattro consiglieri guidati da Ugo Baldassarri, che è anche segretario del circolo. “Produce” poco il Pd: zero confronto, zero elaborazione politica, qualche rissa via stampa con la sinistra di Bene Comune, qualche gazebo nelle feste comandate se c’è in vista una scadenza (prevedibile un po’ di effervescenza per il referendum).
Ogni tanto il Carlino lo stuzzica, al Pd, Chiede retoricamente come mai a Bellaria-Igea Marina non esista una opposizione e magnanimo sottolinea che tutto questo non fa bene alla democrazia. Così succede che la reprimenda sia seguita da qualche comunicato del gruppo consiliare che il più delle volte è impostato come segue: noi non siamo contro a priori, noi non vogliamo metterci di traverso, noi portiamo rispetto a tutti, ma… Non trema mai la maggioranza con queste educate premesse del Pd. Semmai la maggioranza trema per gli errori propri che si accumulano a ritmo preoccupante, puntualmente sottolineati da un battagliero e molto maleducato blog locale a cui può essere certamente data la patente di opposizione di fatto (www.belligea.it).

Da qualche settimana, però, lo schema è vistosamente cambiato con la rinascita di “Ottopagine” (www.ottopagine.info), già giornale di carta del Pd sbarcato sul web. Ma non lo fa il Pd stavolta. Lo fa l’associazione “Amici di Bellaria-Igea Marina”, presieduta da Marco Borroni. Che è sempre Pd, ma di una scuola cresciuta fuori dai perimetri belligeani, dopo avere invano atteso l’occasione locale che non è mai arrivata. Borroni (già assessore a Bellaria, già nel Cda di Rimini Fiera e attualmente sempre in Fiera con un incarico professionale) è un ex ragazzo con molta intraprendenza. Il suo Ottopagine si presenta come uno strumento sofisticato, capace di analisi di cui si era persa memoria. E si vede benissimo che il giornale ha anche il graffio del vecchio leone di Bellaria, quel Nando Fabbri da troppo tempo messosi più o meno volontariamente a riposo. L’operazione delinea un Pd a doppia trazione: quello ufficiale e abbastanza inconcludente e quello autorevole delle riserve della politica. Queste ultime, tramite Ottopagine, spiegano che “una città-paese come Bellaria Igea Marina deve trovare al suo interno le energie e le persone che abbiano voglia di dedicarsi ad essa al di là degli steccati della destra e della sinistra per fare le scelte decisive per il proprio futuro e per una migliore vivibilità quotidiana”.
Con Ceccarelli al secondo affannoso mandato e un centrodestra abbastanza sgarrupato, si sono già aperti i giochi per il turno elettorale del 2019. E quell’intenzione di superare gli “steccati della destra e della sinistra” fa pensare a scenari inediti. Anche perché in panchina c’è giusto un rispettabile ex banchiere in pensione, Roberto Mazzotti, in attesa del suo turno. Per pensieri, parole ed opere è da mettere in quota centrodestra, ma ha frequentato anche il seggio delle primarie del Pd che incoronarono Renzi segretario. Ad oggi, pare il profilo perfetto e pure la soluzione perfetta per girare la non brillante pagina del centrodestra a trazione Ceccarelli. Forse è giunto il momento di aprire le scommesse su un bel listone civico trasversale.

Onide Donati

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