Il 4 febbraio alle ore 18 circa è pervenuta al 112 una segnalazione da parte della Polizia Postale in cui si riferiva che una donna, una 46enne di origini milanesi, aveva scritto nel proprio profilo Facebook che aveva intenzione di togliersi la vita. La notizia era stata segnalata al 112 anche da un amico della donna.
Subito gli operatori della Sala Operativa dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Rimini si sono mobilitati per rintracciare il posizionamento dell’utenza telefonica della donna cercando nel frattempo di chiamarla senza riuscirci. In quel frangente c’era il cambio di turno tra gli agenti e un poliziotto che aveva appena attaccato si è accorto che la ragazza ricercata era una sua amica, quindi senza perdere tempo l’ha chiamata dal proprio telefono. Riuscendo così a mettersi in contatto con lei ha percepito quanto fosse afflitta e l’ha sentita ripetere, senza specificare il motivo, di voler essere lasciata in pace.
Nel frattempo la sala operativa è riuscita a trovare la posizione della donna, che si trovava a Bellaria. Subito i due poliziotti, tra cui l’amico della donna, sono stati inviati alla ricerca, e quest’ultimo durante il tragitto non ha mai smesso di contattarla per intrattenerla e parlarle. Così facendo l’agente ha convinto la donna a farsi dare la posizione esatta del luogo in cui si trovava, riducendo ulteriormente il raggio di ricerche già fornito dal poliziotto.
Una volta trovata la 46enne si è abbandonata con gli operatori a un pianto liberatorio, trovando conforto e dando sfogo alle frustrazioni dovute a un momento di vita difficile e triste a causa di problemi economici, convincendosi che l’insano gesto non avrebbe risolto il problema ma solo acuito la sofferenza dei propri cari.
