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A Beer Attraction il progetto per una birra 100% italiana

Un’autentica filiera del luppolo, che parte dalla produzione e arriva fino alla trasformazione e commercializzazione del prodotto, con l’obiettivo finale di una birra nazionale, fatta interamente con prodotti dell’agricoltura italiana. È il progetto della rete “Luppolo Made in Italy”, promosso da un gruppo di produttori umbri che ha scelto di presentare l’iniziativa questa mattina a Beer Attraction negli spazi del BBTech Lab, in cerca di nuovi partner e di collaborazioni utili al progetto di ricerca. La guida scientifica è affidata al Cerb, il Centro di Eccellenza della Birra dell’Università di Perugia, e come spiega il professor Giuseppe Perretti, la sfida è quella di portare sul mercato un luppolo italiano derivante dalle piante selvatiche presenti nel nostro territorio.

Nel senso di luppolo sempre più made in Italy è andato anche l’interessante convegno che si è svolto ieri dal titolo “Luppoli d’Italia”, curato dal giornalista e agronomo Eugenio Pellicciari (Italian Hops Company) con il Beer Tender Riccardo Grana Castagnetti. “Contiamo sui nostri birrai”, dice Grana Castagnetti, che con Pellicciari ha avviato per primo la costruzione di una filiera del luppolo al cento per cento nostrana, “pur non avendo una cultura secolare alle spalle, potranno fare affidamento su un gusto e una tradizione gastronomica importanti per affinare i prodotti. Ad esempio le American Pale Ale sono una differenziazione delle Indian Pale Ale”.

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La cucina svedese di Gert Klötzke ai campionati italiani FIC

È uno dei grandi nomi della cucina nordica, l’ultima grande new wawe della tavola mondiale. Dalla Svezia arriva a Beer Attraction, come giurato dei Campionati Italiani di Cucina FIC, lo chef Gert Klötzke. Alle spalle cinquanta anni di carriera, più volte vincitore del titolo di migliore cuoco di Svezia, ha vinto campionati del mondo e olimpici di cucina con il team della sua nazione, è attualmente presidente della Commissione Culinaria della Worlds Chef Association.

Gert Klötzke ha accompagnato con la sua tecnica e creatività, l’affermarsi di un movimento gastronomico assolutamente inedito e di straordinario successo. “L’ultima novità è che, nella mappatura della grande cucina, ai Paesi della penisola scandinava oggi dobbiamo aggiungere anche l’Islanda. È sorprendente quanti buoni ristoranti ci siano a Reykjavík. Offrono una cucina moderna e chef che interpretano benissimo i dettami della nordic kitchen. Guardano al passato, a modi tradizionali come l’affumicatura o la disidratazione e a ingredienti locali e di stagione, ma utilizzandoli in modo nuovo. In questi Paesi sta crescendo un nuovo trend e nuovo movimento culinario. È una cucina molto elegante”.

Robert Widmann di Bolzano è il primo Campione Italiano di Beer Sommelier

Beer Attraction è stata oggi la cornice ideale per il primo Campionato Italiano di Beer Sommelier. 28 gli specialisti in gara che si sono affrontati a colpi di assaggi a Rimini. Primo posto per Robert Widmann di Bolzano, seguito da Matteo Toso di Bassano del Grappa (Vi) al secondo posto e da Lorenzo Devoto di Genova. I finalisti del concorso parteciperanno al Campionato del Mondo che si terrà in settembre a Monaco di Baviera.

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Le prelibatezze di Norcia per gli amici colpiti dal terremoto

Beer Attraction ospita alcune aziende gravemente colpite dal terremoto dell’ottobre scorso, dando loro la possibilità di vendere i propri gustosissimi prodotti. Si va dalle marmellate al mirtillo alle colombe pasquali, dai tartufini alle salse formaggi. “Le scosse hanno distrutto quasi tutto il nostro paese”, spiega Enrico Foglietti di San Pellegrino di Norcia, uno dei centri più colpiti dalle scosse del 30 ottobre. “Oggi vivo con 4 figli a Spoleto, in una casa con camera, bagno e cucina. Grazie a Dio, il laboratorio a Norcia si è salvato e possiamo portare avanti un po’ di lavoro”. Con lui Costanzo Coccia, dell’omonima azienda, con una storia di tre generazioni, che oggi vive e lavora in un garage e Andrea, detto ‘Beccofino’ in virtù del nome del suo ristorante che si trova a Norcia proprio tra le due basiliche devastate dal terremoto. Il locale è inagibile e Andrea si ritrova senza lavoro.

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La birra di riso, senza enzimi esterni e perfetta per i celiaci

Una delle eccellenze della tradizione agricola italiana, il riso, scopre un nuovo e inaspettato utilizzo: la produzione di birra. È una delle ricerche che il Cerb, il Centro di Eccellenza della Birra dell’Università di Perugia, ha presentato a Beer Attraction nel corso dei talk che si sono svolti negli spazi del BBTech Lab.

A presentare il progetto la dottoressa Dayana Ceccaroni, che ha condotto le ricerche sulla maltazione di alcune varietà di riso italiane fino ad arrivare a produrre un vero e proprio malto di riso. Si tratta di un prodotto autosaccarificante, che quindi non ha bisogno di enzimi endogeni. Uno degli aspetti più interessanti? Il malto di riso è perfetto per chi è costretto a una dieta gluten free.

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