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Batterio Killer, Regione invia 10.000 lettere informative a pazienti operati in cardiochirurgia

Dopo quelli segnalati in Veneto, due nuovi casi di pazienti operati in cardiochirurgia in alcuni ospedali dell’Emilia morti per infezione accertata da Micobatterio Chimera, il cosiddetto batterio killer, sono stati accertati in Emilia Romagna. Per altri due decessi sospetti sono in corso verifiche, mentre per circa 100 cartelle su 134, l’indagine deve partire. Il risultato è emerso dai controlli avviati dall’Emilia Romagna in seguito alla richiesta del Ministero della Salute che ha chiesto alle Regioni i dati su eventuali casi di infezione e sollecitato anche un approfondimento delle informazioni raccolte a partire dal 2016 dall’Istituto superiore di Sanità. E l’Ospedale Salus si difende: “legame con decessi da valutare”.

Siamo di fronte ad un evento raro, causato probabilmente da un lotto di macchinari prodotti dalla stessa azienda. L’allerta, naturalmente, da parte nostra è massima“, ha affermato l’assessore per la salute dell’Emilia-Romagna, Sergio Venturi, annunciando l’avvio di un’indagine della Regione sul Micobatterio chimera. “Abbiamo due casi di decesso causato dall’infezione di quel batterio, avvenuti al Salus Hospital di Reggio Emilia, segnalati al ministero quest’estate“, spiega Venturi. “Si tratta di eventi molto rari – aggiunge – che fanno pensare che tutto sia legato a un lotto particolare di macchinari prodotti dalla stessa azienda”. Si tratta di macchine cuore-polmone che consentono la circolazione extracorporea durante particolari interventi di cardiochirurgia.

Per fare fronte all’emergenza la Regione Emilia Romagna ha inviato 10.000 lettere all’indirizzo di pazienti operati in cardiochirurigia per fare chiarezza sui sintomi di un eventuale . 

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