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Basta Plastica in Mare: “Discariche avvelenano catena alimentare, forse già accaduto”

“A proposito della discarca di rifiuti recuperati a nord di Rimini, dalla squadra di sommozzatori della Guardia di Finanza che noi ecologisti del mare ringraziamo sentitamente, va detto che è certamente un bene che siano stati “riesumati” e smaltiti correttamente, ma anche che ormai ciò che poteva avvelenare la catena alimentare, diventando nutrimento per la fauna marina, probabilmente è già accaduto –  avverte Manuela Fabbri, presidente Aps Basta Plastica in MARE Network. “E che come comprova ‘la pesca’ effettuata alle piramidi di Miramare lo scorso agosto dai Sub Rimini Gian Neri, molto altro c’è depositato nel nostro mare a dimostrazione di quanto sia necessario attrezzarsi per prevenire simili reati”.

Ritrovamenti Sub Rimini Gian Neri alle Piramidi Miramare di Rimini, agosto 2021

Durante la serata voluta dal Comune di Cattolica in Piazzetta del Tramonto nell’ambito del Summer Camp “La Natura del Mare” presentando la pubblicazione “Non tutto il mare è perduto” con i risultati delle ricerche fatte lo scorso anno in Adriatico da Ancona a Bari, Giuseppe Ungherese, responsabile di Greenpeace, lo aveva detto:

“Forse siamo ancora in tempo, ma dobbiamo sbrigarci. E’ urgente prevenire, occorrono più controlli sulla dispersione di rifiuti e plastica in mare. Noi abbiamo trovato e denunciato enormi accumuli di calze/reti dell’acquacoltura perfino nei fondali delle Isole Tremiti. Fino a poco tempo fa il mare era considerato una discarica anche dagli stessi lavoratori del mare, diciamocelo, ma ora ci sono organizzazioni criminali che, come avviene per il suolo, compiono costanti abusi rovesciando in acqua rifiuti e liquami. Serve una rete di controlli, costanti e capillari affinché chi inquina paghi severamente.”

Cattolica 24 giugno 2021, Simona Mulazzani intervista Giuseppe Ungherese con Enzo Favoino e Franco Borgogno

Greenpeace è stata invitata per la seconda edizione del Summer Camp “La Natura del Mare”, il progetto di formazione alla sua seconda edizione dell’associazione Basta Plastica in Mare Network che insieme a numerosi partner, tra i quali la Regione Emilia-Romagna, UniBo Campus di Rimini con UniRimini, Piano Strategico, Visit Romagna e i Comuni di Rimini, Riccione e Cattolica, si occupa di orientare con approccio multidisciplinare gli studenti universitari verso le professioni che proteggono il mare.

“Proprio per attivare maggiori controlli i giovani formati dai corsi de “La Natura del Mare” partiti e promossi non a caso nella Romagna del Mare, Rimini in particolare che con l’impianto fognario ha reso la sua salvaguardia quale contenuto prevalente, saranno proposti agli enti pubblici romagnoli per svolgere stage, tirocini, volontariato, per ottemperare alla missione statutaria che si è data l’Aps Basta Plastica in Mare insieme alle partnership istituzionali e accademiche”, annuncia Manuela Fabbri.

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