Bufera nel mondo del baseball italiano, con T&A San Marino, Fortitudo Bologna e Rimini in rivolta aperta contro la Federazione. Quanto a dire, il top del batti-e-corri tricolore, con le squadre che hanno vinto tutti gli scudetti degli ultimi anni otto anni.
I malumori che covavano da tempo verso una politica federale giudicata incerta e di anno in anno contraddittoria sono sfociati nell’ultimo motivo del contendere: la quota obbligatoria di italiani per ogni partita.
La federazione ora vorrebbe almeno quattro atleti di formazione italiana – AFI – uno dei quali dovrebbe essere il lanciatore. Si vorrebbe così far emergere i talenti nazionali soprattutto fra i pitcher, sempre scarsi in azzurro. Inoltre, si ridurrebbero le distanze fra le squadre oggi più forti e le altre.
Ma le tre “grandi”, che oggi hanno tenuto una conferenza stampa congiunta a Rimini, ribattono che invece da questo livellamento la Nazionale non ne trarrebbe alcun giovamento, dato che sarebbe il livello generale di tutti i campionati a calare e di parecchio. Con meno possibilità anche di fare esperienza e magari giocarsela in Europa.
Prossimo capitolo il 18 novembre, quando è fissato il prossimo incontro fra i club. In vista del quale si annuncia tempesta, anche se almeno Bologna ha confermato che si iscriverà al prossimo campionato.