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Bando periferie, Lega ai sindaci Pd: “Basta piagnistei, Conte ha liberato 2 miliardi”

“Noi della Lega lavoreremo per dare risposte concrete ai nostri cittadini, le stesse risposte che il Pd, evidentemente, non ha saputo dare in anni e anni di potere”. Sono il segretario nazionale della Lega Romagna, Jacopo Morrone, e il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli a entrare nel merito della “strumentale sceneggiata dei vertici del Pd” sul bando delle periferie ricordando che “in ogni caso, il provvedimento votato all’unanimità dal Senato, ha sbloccato 2 miliardi di euro immediatamente spendibili da quei Comuni che in questi anni si sono dimostrati virtuosi nella gestione della spesa pubblica”.

“La Lega è al servizio del territorio, di tutto il territorio. Noi non siamo come il Pd che usa il metodo ‘dei figli e dei figliastri’, a seconda del ‘colore’ delle amministrazioni e saremo fieri di poter convogliare risorse destinate alla riqualificazione delle nostre città, partendo sempre, tuttavia, dalla certezza delle risorse e agendo con trasparenza, chiarezza e grande onestà intellettuale. Noi non prendiamo in giro i cittadini con vuoti proclami e non prendiamo neppure lezioni da chi i soldi li ha sprecati in opere inutili e dannose dal punto di vista urbanistico e ambientale. Se – proseguono i due leghisti – i progetti rientranti nel bando periferie fossero stati tutti indistintamente realizzabili ma soprattutto qualitativamente sostenibili, non ci sarebbero stati ‘inconvenienti’ e frenate da parte dell’Esecutivo; ma il Governo ha mostrato giustamente cautela non soltanto a fronte della sentenza della Corte Costituzionale, ma anche sulla base della natura dei progetti stessi. Se ognuno di essi si fosse realmente incentrato sull’urgenza di riqualificare le zone più degradate dei nostri Comuni, di certo non saremmo qui a discutere dell’opportunità o meno di finanziarne l’attuazione. Ma la verità è che molti di questi progetti servono e sono serviti per rafforzare l’autoreferenzialità di altrettanti Sindaci in crisi di identità politica e consenso”.

“La reazione del Pd all’apertura del Premier Conte – concludono Pompignoli e Morrone – è la chiara dimostrazione che la sinistra non era abituata a un Governo responsabile e con i piedi per terra che lavora con risorse reali e spendibili. Sappiamo fin troppo bene purtroppo, che il partito democratico ha sempre e solo ‘accontentato’, nell’esercizio del suo potere, chi gli faceva più comodo anteponendo gli interessi di pochi, a quelli di molti”.

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