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BANCHE, FIDUCIA DEI RIMINESI A PICCO

Durante l’ultima settimana, sono circolate queste notizie riguardanti tre importanti banche del territorio regionale:

Cassa di Risparmio di Cesena

La procura di Forlì ha chiuso l’inchiesta sulla Cassa di Risparmio di Cesena. Gli indagati sono 17, tra cui gli ex vertici: amministratori, sindaci e direttori generali in carica alla data del 13 aprile 2013. I reati ipotizzati nell’indagine sono false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio delle funzioni dell’autorità di vigilanza e illecita ripartizione degli utili. Alla banca è contestata la responsabilità amministrativa.

Cassa di Risparmio di Rimini

Rinvio a giudizio per 19, tutti gli ex vertici della Cassa di Risparmio di Rimini. È quanto deciso dal Gip, il giudice per le indagini preliminari. Oggetto del provvedimento sono ben diciannove persone tra cui l’ex presidente del consiglio di amministrazione Giuliano Ioni, l’ex direttore generale Alberto Martini e l’ex vice direttore generale Claudio Grossi. L’accusa per questi è di associazione a delinquere finalizzata al falso in bilancio, mentre gli altri sedici dovranno rispondere di reati che riguardano false comunicazioni sociali e indebita restituzione dei conferimenti.

Cassa Risparmio di Ferrara

Per il crac Carife, 17 indagati per l’aumento di capitale. L’inchiesta va verso la fine, la procura ipotizza bancarotta patrimoniale e false comunicazioni a Bankitalia.

La Cassa di Risparmio di Cesena, commissariata e salvata da un fondo speciale formato con i soldi altre banche (cioè, alla fine, di altri cittadini), è solo l’ultimo campanello d’allarme di un sistema che mostra grandi difficoltà a stare sul mercato. E’ tutto il sistema regionale delle Casse di Risparmio ad essere in crisi. La Cassa di Risparmio di Forlì lo ha capito per prima, vendendo ad un colosso. Quella di Ferrara è fallita e commissariata senza aiuti, a parte il fondo per i risparmiatori varato da norme governative. Quella di Rimini è di nuovo sotto ispezione della Banca d’Italia.

Senza entrare nel merito di eventuali reati, dei quali ovviamente giudicherà la Magistratura, rimane un dato preoccupante: tre banche del territorio, strategiche per l’economia e per i piccoli risparmiatori, per un verso o per un altro versano in grave difficoltà. Istituti che più di altri dovevano salvaguardare gli interessi locali, perché nati in quel territorio, perché amministrati da persone di quel territorio, dimostrano allarmanti fragilità. Fragile la consistenza economica e fragile la credibilità dei loro amministratori. Sicuramente una riflessione approfondita andrà fatta per evitare che si ripetano i fallimenti del passato e per salvaguardare per tempo altre banche locali, come quelle del Credito Cooperativo.

tabella_bancheAnche per queste ragioni, oltre che per vicende nazionali e internazionali che certo non hanno giovato all’appeal del sistema creditizio, il risultato del nostro sondaggio sulla fiducia e correttezza delle banche fra i nostri concittadini appare abbastanza scontato.

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Sicuramente sul giudizio impietoso (il 90% dei residenti nella provincia di Rimini hanno poca o nessuna fiducia nelle banche e il 93% ritengono le banche scorrette o molto scorrette) incidono gli scandali che hanno portato al fallimento di importanti Istituti di Credito in mezza Italia, per non dire dell’estero. E infatti i dati del nostro rilevamento appaiono in linea con quanto rilevato a livello nazionale: da un sondaggio Demopolis effettuato nel dicembre 2015 appariva che appena il 10% degli italiani ha ormai fiducia nelle banche. «Per il sistema bancario – commentava il direttore dell’istituto di statistica, Pietro Vento – è il punto più basso degli ultimi dieci anni, in coda nella graduatoria di credibilità espressa dai cittadini, poco al di sopra dei partiti politici, apprezzati da appena il 4% degli italiani».
Ragione di più perché il sistema bancario faccia ogni sforzo per recuperare almeno una quota di fiducia. Forse potrebbe essere utile dare qualche segnale diverso dal passato. Ad esempio, iniziando a darsi dei tetti per gli stipendi e le conseguenti liquidazioni dei manager. Si è arrivati a cifre fuori da ogni logica di mercato e di merito.

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Soggetto che ha realizzato il sondaggio: Meridiana Santarcangelo di R.

Soggetto committente: Chiamamicitta.it

Data o periodo in cui è stato realizzato il sondaggio: 12 – 13 luglio 2016

Mezzo/i di comunicazione di massa sul/sui quale/quali è pubblicato o diffuso il sondaggio: sito web.

Data di pubblicazione o diffusione: 14 luglio 2016

Popolazione di riferimento: popolazione della Provincia di Rimini maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età e attività.

Campione casuale rappresentativo della popolazione riminese maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età e attività.

Consistenza numerica del campione di intervistati: 300. interviste complete effettuate 300 (30%); rifiuti/sostituzioni 1000; totale contatti 1300 (100%)

Metodo di raccolta delle informazioni: metodologia C.A.T.I.

Rappresentatività del campione inclusa l’indicazione del margine di errore:
Margine massimo di errore 2%

 

 

 

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