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“Banca Malatestiana reggerà alla crisi”. Pagate 560 richieste di finanziamento su 800

Chiamamicitta.it dopo l’intervista a Davide Ortalli, direttore di CNA Rimini, prosegue il giro di opinioni fra i responsabili dei vari settori economici della nostra area provinciale. Questa volta la parola a Enrica Cavalli, Presidente di Banca Malatestiana

Commercialista, Presidente di Banca Malatestiana dal 2011, Enrica Cavalli è membro del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Bancario Cooperativo Nazionale con Capogruppo “Cassa Centrale Banca”.

Banca Malatestiana mira a diventare sempre più la banca di riferimento delle imprese e delle persone del riminese.

Enrica Cavalli

Partiamo da qui. Presidente, come sta Banca Malatestiana? L’assemblea di bilancio è stata rinviata a causa del Covid19, ma le informazioni che girano parlano di un buon bilancio consuntivo 2019 per la sua Banca. E’ così?

«Il bilancio 2019, che chiameremo i soci ad approvare il 27 giugno, con la insolita e straordinaria modalità del Rappresentante Designato imposta dalla pandemia, si chiude con un utile netto di 5,9 milioni di euro, evidenziando dunque risultati più che soddisfacenti, nonostante il contesto economico sia complesso e particolarmente rischioso. Il 2019 è stato, infatti, un anno positivo che ci ha consentito di realizzare appieno gli obiettivi prefissati, incrementando la raccolta complessiva di oltre 80 milioni di euro e gli impieghi di circa 40 milioni, con ottimi risultati anche nell’ambito dei servizi dedicati ad imprese e privati. I notevoli i risultati raggiunti in termini di volumi sono stati accompagnati anche dalla crescita del numero di nuovi clienti, attraverso l’estensione della presenza in aree di business non presidiate, il rafforzamento del presidio commerciale ed il potenziamento della rete di vendita.
Questi valori ci confortano e stimolano a proseguire la strada intrapresa poiché, in definitiva, sono espressione dell’apprezzamento manifestato dai nostri Soci e Clienti riguardo la qualità della consulenza fornita da filiali e gestori e l’affidabilità del nostro Istituto, che vede, nel bilancio in approvazione, un CET1 ratio pari al 25.90%, in aumento rispetto all’anno precedente di circa 5 punti percentuali».

In questi mesi di blocco dell’economia di quanto i vostri crediti verso le aziende e le famiglie sono aumentati? Cosa avete proposto a chi non ce la fa a pagare mutui, interessi?

«Le iniziative poste in essere da Banca Malatestiana nel periodo di lockdown sono state molteplici. In prima battuta abbiamo gestito un numero consistente di richieste di sospensione-moratoria dei finanziamenti, un modo per rispondere all’urgenza di alleggerire gli impegni finanziari di famiglie ed imprese in un periodo di mancati incassi o riduzione dello stipendio, nonostante siano state attivate, a livello nazionale e regionale, misure di sostegno al reddito per i dipendenti. La sospensione delle rate rappresenta già un modo per dare ulteriore “credito”, allungando la durata dei finanziamenti. Contestualmente si è provveduto ad attivare strumenti di finanziamento alle imprese per fornire nuova liquidità, necessaria per sostenere i mancati flussi di cassa nel periodo di inattività, anche grazie agli interventi posti in essere dal Governo nella forma di garanzia pubblica a sostegno dei finanziamenti.
A fronte di queste attività gli impieghi sono rimasti stabili poiché, da un lato sono stati concessi finanziamenti a sostegno della liquidità, dall’altro le imprese hanno utilizzato in misura inferiore le linee di finanziamento dedicate allo smobilizzo dei crediti a causa del blocco delle attività produttive e di commercializzazione».

La pandemia del Covid19 sta provocando, dopo l’emergenza sanitaria, un’emergenza economica per il nostro Paese. I provvedimenti del Governo, soprattutto quelli a sostegno delle imprese, hanno il loro perno sulla fattiva collaborazione con il sistema bancario italiano. Come valuta l’azione e l’impegno del Governo per far fronte alla crisi della nostra economia? Cosa ci può dire sulla situazione riminese, per quanto attiene il sistema bancario, soprattutto dopo l’incontro in Prefettura dei giorni scorsi?

«Il principale strumento che il Governo ha messo in campo a favore delle imprese è quello della garanzia pubblica connessa ai finanziamenti concessi dal sistema bancario, innalzando le percentuali di garanzia rispetto a quanto avveniva in via ordinaria e rendendo gratuito il costo delle garanzie rilasciate dal Fondo di Garanzia per le PMI (piccole medie imprese). La Commissione Europea ha infatti concesso all’Italia, la possibilità di incrementare gli aiuti di Stato sotto forma di garanzie, sia come percentuali concedibili che in termini di importi massimi per singola impresa.
Questo ha consentito agli imprenditori di accedere al credito in maniera più agevole, ed alla banca di poter contare su una garanzia pubblica e su minor impegno del patrimonio, elemento fondamentale per poter sviluppare nuovi finanziamenti».

«D’altro canto, non trattandosi di contributi a fondo perduto ma di veri e propri finanziamenti, riveste un’importanza strategica l’analisi di sostenibilità del nuovo debito, aspetto fondamentale per evitare il più possibile criticità in futuro che possono determinare principalmente problemi per l’impresa in quanto la banca è garantita dal fondo pubblico. Il dialogo con l’imprenditore e la condivisione del piano finanziario per gli anni a venire rappresenta quindi un importante momento nella corretta definizione dell’operazione più idonea e sostenibile per l’impresa in base alla propria situazione ed alle prospettive di rilancio dell’attività».

«Dall’incontro in Prefettura è emerso un approccio sostanzialmente uniforme degli istituti bancari che operano sul territorio ed un miglioramento dei tempi di risposta e di perfezionamento delle pratiche di nuova finanza rispetto a quanto riscontrato nei giorni immediatamente successivi all’entrata in vigore della misura; ritardi determinati principalmente dalla necessità, per le banche e per i sistemi di garanzia pubblica, di adeguarsi al nuovo processo definito dal decreto governativo».

La sede di Banca Malatestiana in palazzo Ghetti in via XX Settembre a Rimini

Quante richieste avete accolto del contributo fino a 25.000 euro garantito dal Governo?

«Come detto non si tratta di un contributo ma di un vero e proprio finanziamento, pur garantito dallo Stato, che va restituito nei termini previsti. Su questa misura sono in gestione circa 800 domande per un controvalore pari a 18 mln di euro. Ulteriori domande sono in fase di presentazione, anche alla luce della recente conversione in legge del decreto liquidità che ha modificato alcuni termini della misura, considerando anche queste ultime arriviamo a circa 1.000 domande riferite alla misura in questione. Finora sono 560 le aziende che hanno già incassato il finanziamento».

Che previsioni avete come Banca per il 2020? Avete già redatto una previsione di massima?

«Il 2020 è un anno complesso, determinato da dinamiche difficilmente prevedibili, in particolare nell’ambito di settori strategici per il nostro territorio, come quello del turismo, per il quale non è ancora chiaro quanto potrà incidere la pandemia sui risultati della stagione estiva. I primi riscontri dopo l’allentamento delle misure restrittive fanno comunque sperare in risultati positivi almeno nei mesi di luglio ed agosto, anche grazie agli incentivi statali stanziati a sostegno del settore. Altri settori, pur subendo una contrazione più o meno rilevante del fatturato nell’anno in corso, probabilmente riusciranno più facilmente a rilanciare la propria attività. Queste dinamiche avranno quindi un impatto anche sui risultati degli intermediari finanziari che sostengono il tessuto produttivo.  Nel 2020 avremo sicuramente meno ricavi dalla vendita di servizi e maggiori accantonamenti per crediti anomali. Banca Malatestiana, come tutti, pagherà un prezzo alla crisi, ma grazie a una gestione oculata, alla sua patrimonializzazione, a quanto già accantonato a copertura dei rischi, presenta tutti i requisiti per affrontare la complessa situazione e superarla al meglio, a vantaggio di Soci, Imprese e Famiglie».

Paolo Zaghini

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