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Bambini interrogati dai Carabinieri, il proprietario: “Loro mai denunciati, non volevo questo”

Non voleva che finisse così, non immaginava che due bambini di 10 e 12 anni finissero interrogati dai Carabinieri. Finora era rimasto in silenzio, ma ieri ha raccontato la sua verità al “Corriere di Bologna”, il proprietario che avrebbe querelato i ragazzini entrati a recuperare il pallone in una sua proprietà in un centro della Valmarecchia.

Innanzi tutto negando di aver denunciato direttamente i bambini: “Non ho chiamato nessun carabiniere. Il fatto è accaduto il 29 aprile e la denuncia è stata fatta il 2 maggio dopo molte insistenze da parte dei miei famigliari, il mio avvocato e i carabinieri stessi per aver ricevuto minacce e per tutelarmi visto che all’interno ci sono cose dell’inquilino precedente”. E ancora: “Non pensavo mai a un interrogatorio dei bambini, non era questa la mia intenzione.
Io ho denunciato solo il fatto”.

“Sono stato informato che nel mio appartamento c’erano delle persone – prosegue il proprietario nella sua ricostruzione – specifico che non è un immobile abbandonato ma un immobile ristrutturato recentemente, arredato e messo in vendita. Recatomi sul posto ho trovato la portafinestra forzata e dentro c’erano due bambini che oltre ad aver rovinato alcuni mobili, tipo la lavatrice, avevano cosparso il pavimento di sale trovato in una credenza.
Ho solo rimproverato i bambini che poi sono stati richiamati da una signora che penso sia la madre”.

Inoltre l’uomo tiene a precisare che “sono due anni che i bambini giocano nel mio giardino e nessuno ha mai detto niente”. “Tutto è verificabile, compresa l’infrazione della porta e la denuncia è depositata in caserma”, assicura.

Però la notizia ha fatto il giro d’Italia. E anche il proprietario ha delle domande da porre: “Perché tutto questo accanimento dei media senza prima verificare l’accaduto? Perché sono stati interrogati dei minori? Dimenticavo, io il pallone non l’ho nemmeno visto”.

E conclude amaramente: “Sui social hanno scritto di tutto; questo mi addolora perché io non sono quella persona cosi descritta. Ho subito un danno, ho subito calunnie, ho perso tempo e denaro ma non pretendo niente, solo che siano descritti i fatti come sono accaduti realmente e che qualcuno torni sui propri passi e qualche scusa mi farebbe anche piacere. Anche se spesso e volentieri la ragione la danno sempre a chi ha procurato il danno e non a chi l’ha ricevuto”.

Da parte sua, sempre come riportato dal “Corriere di Bologna”, la madre dei due bambini dice di essere ancora “sotto shock”. “Questo interrogatorio è stato fatto per un fatto non particolarmente grave. Anche perché il reato che contestano ai bambini è quello di occupazione, non di furto, ed è inverosimile che due minori tra cui un bambino di 10 anni che per la cronaca fa la quarta elementare decidano di occupare un immobile”, aveva sottolineato il suo avvocato Alfonso Marra.

E la madre aveva spiegato: “Sono rimasta stupita, noi non ce lo aspettavamo. Era la fine di aprile ed è arrivata questa convocazione. Ricordo benissimo che il bambino piangeva davanti al proprietario che aveva querelato i ragazzini”. 

Sul caso era intervenuta la Camera Penale di Bologna con l’Osservatorio sulla giustizia minorile: “Auspichiamo una maggiore cautela in tali situazioni. Scelte di questo tipo come l’interrogatorio ai due minori devono essere relegate all’extrema ratio”.

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