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I balneari insistono con le petizioni, il riminese Deluca: ”L’Europa ci sta ascoltando”

«Dopo il successo dei primi appelli a Bruxelles che hanno determinato l’apertura del Parlamento UE sulla Bolkestein, lanciata una nuova raccolta di firme». Così annuncia la rivista Mondo Balneare, che pubblica un intervento dell’imprenditore riminese Marco Deluca.

Il “Comitato petizioni balneari italiani”, di cui Deluca è coordinatore, ha lanciato una nuova raccolta di firme che chiede «la corretta applicazione della direttiva 123/2006 in Italia» al fine di «tutelare di diritto alla proprietà privata».

La petizione è già stata sottoscritta on line da oltre mille persone. Con essa, i promotori intendono sollecitare una soluzione al vuoto normativo che attualmente subiscono gli imprenditori balneari italiani, le cui concessioni scadono il 31 dicembre 2020 senza che nessun governo, dalla direttiva europea Bolkestein del 2006 che ha determinato l’abrogazione del rinnovo automatico, abbia ancora varato una riforma che restituisca le prospettive imprenditoriali necessarie per poter continuare lavorare e investire.

Il testo della petizione recita:

Questa petizione è finalizzata alla corretta applicazione della direttiva 123/2006 in Italia, nel comparto balneare, con riferimento alla applicazione dell’art 17 e 16 della Carta dei Diritti Fondamentali del Cittadino nella Unione Europea.
I firmatari sono intenzionati a promuovere le iniziative necessarie volte al riconoscimento della Carta dei Diritti Fondamentali dei Cittadini, in particolare agendo attraverso campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutti gli Organi Istituzionali Italiani ed Europei, che abbiano il potere di intervenire in maniera diretta od indiretta per garantire la applicazione e la tutela del Diritto alla Proprietà Privata di un mezzo Economico legalmente acquisito.
La presente iniziativa rimane aperta a chiunque altro condivida i principi ispiratori della petizione, che può sottoscrivere il documento per adesione.

«L’Europa è favorevole alle petizioni, in quanto sono un diritto fondamentale dei cittadini – spiega Marco Delucae la stessa Unione europea ha ribadito che la riforma delle concessioni balneari italiane deve seguire le linee comunitarie, tutelando i nostri diritti di proprietà».

Deluca si riferisce alla ricerca commissionata dal Parlamento europeo e pubblicata nei giorni scorsi da Mondo Balneare: lo studio sottolinea che la riforma delle concessioni balneari italiane deve tenere conto del legittimo affidamento agli attuali
imprenditori e dell’ampia disponibilità di spiagge ancora libere. Pertanto, sostengono i balneari, occorre agire su un “doppio binario” che tuteli gli interessi economici e i diritti di chi finora ha investito in queste attività. E il merito di questa fondamentale apertura è stato proprio dei primi balneari petizionari: oltre a Deluca sono Piero Bellandi, Flavio Betti, Gabriele Boldrini, Stefano Giovannini e Stefano Mina a essere stati convocati a Bruxelles a ottobre 2016, in seguito alla presentazione di alcune puntuali petizioni, determinando l’interessamento dell’europarlamento che ha commissionato la ricerca pubblicata nei giorni scorsi e accolta con grande risonanza in Italia dai vari soggetti interessati alla questione.

“Proprio grazie a questo risultato – conclude Mondo Balneare gli agguerriti balneari sono determinati ad andare avanti: e per questo hanno bisogno del più elevato numero di firme possibile”.

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