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Bagarre nel consiglio comunale di Rimini, Petrucci (Pd): “Minoranza ha voluto rodeo”

Matteo Petrucci, Capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Comunale di Rimini, fornisce la versione sulla seduta consiliare che si è svolta giovedì 9 dicembre, e sulle polemiche sorte nelle ore successive dopo che la maggioranza ha lasciato l’aula durante l’interrogazione del consigliere di opposizione Brunori.
“Solitamente – premette Petrucci – non commento mai le critiche che piovono copiose da parte della Minoranza dopo le sedute consiliari. Prima di tutto in quanto spesso sono demagogiche, poi perché sono gratuite, infine servono semplicemente ai consiglieri dell’opposizione per fare vedere ai propri elettori la massima espressione del loro operato: la bagarre, dato che il contributo tematico risulta essere scarno. Questa volta mi sento di intervenire perché le castronerie inanellate sono tante, condite da un’insana e purtroppo consueta mancanza di rispetto e da una scarsa conoscenza del regolamento che permette lo svolgimento dei lavori Consiliari”.
Venendo al dunque: “Partiamo dall’aspetto più becero, cioè gli attacchi alla Presidente del Consiglio. Erano una consuetudine della Minoranza quando, nel precedente mandato, la Presidente era Sara Donati e si confermano tali ora nei confronti della Presidente Giulia Corazzi. Come Partito Democratico non ci abitueremo mai a questa pratica messa in atto dall’opposizione. Sotto questo aspetto dalla Consigliera Lisi, unica donna presente in Minoranza, non mi aspetto comunicati stampa carichi di inesattezze ma interventi a difesa della Presidente che in aula è stata beceramente e ripetutamente attaccata solo per aver applicato il regolamento. La Consigliera Lisi, per dieci anni Vicesindaca del Comune, sa inoltre molto bene due cose. La prima è che il momento delle interrogazioni è uno strumento più utile alla Minoranza che alla Maggioranza, dato che serve ai Consiglieri per chiedere delucidazioni alla Giunta in merito al suo operato. La seconda è che i Consiglieri di Maggioranza si riuniscono settimanalmente e non hanno bisogno dei riflettori dell’aula per far valere il loro pensiero. Anche perché poi bisogna valutare il peso specifico degli interventi proposti durante le sedute, e quelli della Minoranza sono davvero di poco rilievo. Dalla Consigliera Lisi, e da chi con lei ha firmato un comunicato stampa poco lucido, mi sarei aspettato altro. Ad esempio una proposta che metta d’accordo tutti: la modifica del regolamento del Consiglio Comunale, in maniera tale che certe incomprensioni non si verifichino più”.
Per quanto riguarda invece la proposta di deliberazione del Consigliere Murano Brunori, inerente alla normativa comunale della telefonia mobile, “mi preme evidenziare quanto segue. Prima di tutto non poteva verificarsi alcun passaggio in Commissione di quel punto all’ordine del giorno dato che facendo riferimento all’Art.19 del Regolamento, questa possibilità non è ammessa. E questo lui dovrebbe saperlo bene dato che non è alla sua prima esperienza in Consiglio Comunale. Poi col sottoscritto, su un tema così importante, non aveva alcun accordo dato che proprio mentre mi stava esponendo l’idea errata del passaggio in Commissione, ha interrotto improvvisamente il confronto per parlare con un componente della Giunta. E se un Consigliere non socializza la propria volontà su una questione così sentita dalla cittadinanza né con il Capogruppo del PD né con quello di Rimini Rinata, oltre il 56% del Consiglio Comunale non conosce le intenzioni che ha sul tema. Se a questo aggiungiamo le gravi, gratuite e reiterate mancanze di rispetto che alcuni membri della Minoranza hanno dedicato alla Presidente Corazzi, non sussistevano più le condizioni per proseguire con la seduta consiliare”.
“Trasformare l’aula in un improvvisato rodeo, non è quello che ci chiedono i cittadini. Da evidenziare come la seduta sia stata interrotta dopo la trattazione di tutti i fondamentali punti all’ordine del giorno, inerenti al bilancio ed alla verifica delle aree da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie che potranno essere cedute in proprietà o in diritto di superficie nell’anno 2022”, conclude Petrucci.

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