Una badante moldava di 52 anni è stata condannata a due anni di reclusione, con sospensione della pena, per truffa e circonvenzione di incapace.
I fatti iniziano circa sei anni fa, quando un’anziana signora riminese per motivi di salute si fa assistere, presso la sua abitazione da una badante. L’anziana viveva sola nell’abitazione da tempo e i rapporti con l’unica figlia non erano molto buoni. Inevitabile che il rapporto tra la riminese e la badante si consolidasse oltre agli aspetti di servizio per cui era pagata la moldava. Quel legame sempre più forte ha permesso, secondo gli inquirenti, alla badante di approfittare dell’anziana chiedendo sempre più soldi oltre a quanto stabilito dal contratto per lo stipendio oltre a vitto e alloggio. Con la scusa che altre famiglie erano disposte a fruire dei servizi della badante con stipendi più alti ha ottenuto un aumento di stipendio importante. Pur di non perdere la badante l’anziana riminese aveva ceduto alle richieste sempre più frequenti di denaro. In tre anni, hanno ricostruito gli inquirenti, dal conto della signora sono spariti circa 300mila euro.
La denuncia è scattata quando la figlia che nel frattempo aver rinsaldato i rapporti famigliari ha scoperto andando in banca che il conto della madre era praticamente azzerato. Immediata la denuncia. Ora arriva anche la condanna (Gip Vinicio Cantarini) a due anni dopo il patteggiamento. Nel frattempo la badante moldava è ritornata nel suo paese ed i soldi truffati sono spariti