Calcolare le probabilità. Fare congetture sulla possibilità che un determinato episodio accada o non accada. Dietro a tutto questo c’è molto più del semplice caso, ma una scienza che si chiama Statistica. Proviamo a farcela spiegare da due laureati in questo campo, che rispondono al nome di Giovanni Angelini e Marco Temeroli, entrambi 32 enni e riminesi doc, titolari del sito Pickforwin. I due, grazie ai loro studi sull’argomento, hanno sviluppato un particolare metodo di calcolo scientifico delle probabilità per quanto riguarda i risultati sportivi.
Giovanni, di cosa vi occupate esattamente?
«In un mondo pieno di fantomatici ‘esperti’, che promettono mirabolanti vittorie prevedendo come possa finire un evento sportivo basandosi su parametri talvolta opinabili e soggettivi, il nostro sito si pone l’obiettivo di fornire pronostici scientifici, determinati in maniera rigorosa ed oggettiva fondata esclusivamente sui dati e su modelli matematico/statistici. Attualmente siamo in grado di calcolare pronostici per tutte le partite di calcio giocate in ogni angolo del globo, a patto ovviamente che l’evento sia quotato da qualche bookmakers e dunque giocabile dagli scommettitori, ed abbiamo in mente di inserire a breve/medio termine altri sport, basket in primis ma anche tennis e hockey, considerato uno degli sport più ‘statistici’».
Chi fa cosa?
«Attualmente siamo in due a gestire tutto il progetto per cui non abbiamo ruoli ben definiti, quando c’è bisogno di sistemare un problema o abbiamo in mente di inserire qualcosa di nuovo cerchiamo di svilupparlo insieme».
Marco, a chi è venuta l’idea? Da quanto tempo portate avanti questo progetto?
«Il progetto è nato circa 7 anni fa. Immagina la classica mansarda/cantina/tavernetta dove gli amici si incontrano per seguire le partite di cartello. Era sera ed andava in scena un turno infrasettimanale di serie A, tra un gol e l’altro ci è venuta l’idea di poter combinare le nostre passioni per la statistica e il calcio creando un sito web in cui pubblicare pronostici calcolati attraverso un modello statistico/matematico. A quel punto ci siamo concentrati su quali modelli erano già presenti in letteratura e partendo da questi abbiamo creato una nostra versione. Le idee poi sono continuate ad arrivare, spunti per migliorare e per aggiungere funzionalità si sono susseguiti fino ad arrivare al risultato che oggi tutti possono vedere su pickforwin.com. Siamo, però, consapevoli che la strada è ancora lunga…».
Giovanni, quanto studio c’è dietro alla vostra attività?
«Tanto… Sono state due le grosse sfide che abbiamo dovuto affrontare. La prima è stata la messa a punto dei modelli matematico/statistici alla base dei nostri pronostici. Li abbiamo pensati e sviluppati durante i 5 anni passati all’università ed ancora oggi sono oggetto di costante ricerca e miglioramento. Può sembrare strano ma questa è stata la parte ‘facile’.
Agli albori di questo progetto infatti, ecco la seconda grande sfida, nessuno di noi aveva alcuna conoscenza su come si creasse e gestisse un sito web. Chi si è mai cimentato da neofita con questo mondo, può comprendere il senso di inadeguatezza che un mondo infinitamente vasto come quello di internet può darti. Possiamo dire con orgoglio che solo col tempo, la costanza e lo studio continuo siamo stati in grado di sviluppare un portale che, nella sua semplicità, oggi è in grado di fornire gratuitamente e su base giornaliera pronostici su tutte le partite di calcio quotate sul mercato.’
Marco, la statistica è una scienza esatta e soprattutto è applicabile a tutti gli ambiti? Le scommesse in generale e soprattutto quelle sportive generano polemiche. Voi come vi ponete su questo fatto?
«La Statistica, per sua natura non è una scienza esatta, e si porta sempre dietro una componente di errore che è proprio quella che noi statistici cerchiamo di minimizzare. Invitiamo caldamente a diffidare di chi vi dice il contrario e vi promette risultati certi basandosi sulla statistica; certezza e statistica non vanno d’accordo nella stessa frase. Per quanto riguarda l’applicabilità della statistica mi verrebbe da dire che la statistica ci circonda, è intorno a noi ma il più delle volte ne siamo totalmente inconsapevoli. Per fare un esempio molto alto, le politiche economiche, demografiche e sanitarie degli stati sovrani sono continuamente influenzate da ricerche e studi di tipo statistico».
Marco, le scommesse in generale e soprattutto quelle sportive generano sempre polemiche. Voi come vi ponete su questo fatto?
«Sul tema del ‘gioco responsabile’ ci teniamo a precisare che il nostro sito non vuole essere in alcun modo un incentivo alle scommesse, al contrario vogliamo dimostrare e convincere i nostri utenti che utilizzando in maniera accurata i dati e la statistica si può affrontare il mondo delle scommesse in maniera più consapevole e razionale. Il nostro intento finale è quello di riuscire a fornire uno strumento attraverso il quale si possa determinare in modo accurato il rischio associato ad ogni scommessa in modo da avere sempre sotto controllo eventuali profitti e perdite».
Giovanni, siete soddisfatti di quello che avete fatto fino a questo momento? Si può dire che avete vinto la vostra scommessa?
«Se ci voltiamo indietro ritengo che possiamo sentirci orgogliosi dello sviluppo che il sito ha avuto in questi anni anche se certamente non tutte le scelte sono state azzeccate e qualche errore commesso era decisamente evitabile. Il cruccio più grande però è che troppo spesso abbiamo la netta sensazione che le idee vadano più veloci di quella che è la nostra capacità di far evolvere il progetto. Abbiamo in mente continuamente nuovi sviluppi che aumenterebbero la qualità dei nostri pronostici, la fruibilità del sito e completerebbero il servizio offerto ai nostri visitatori ma che per mancanza di tempo e risorse non sempre riusciamo a sviluppare. Sia io che Marco infatti siamo impegnati nei nostri rispettivi lavori ed il tempo che riusciamo a ritagliare al progetto è spesso sottratto ai week end ed alle ferie».
Giovanni e Marco, si può dire che avete vinto ‘la vostra scommessa’?
«La scommessa che vogliamo vincere è sempre la prossima, quella che non abbiamo ancora giocato…».
Nicola Luccarelli