Cerca
Home > Speciale Elezioni > Azione-IV: “Su spiagge promesse da sagra paesana”

Azione-IV: “Su spiagge promesse da sagra paesana”

“In questi giorni di campagna elettorale, i candidati dei territori costieri si affannano a lanciare anatemi contro la Direttiva Bolkestein. In questa sagra paesana delle vane promesse raramente capita di leggere interventi appropriati e pertinenti. Questo non è lo stile di Azione, che – unica – ha chiaramente illustrato la propria posizione a livello programmatico” così i candidati di Azione-Italia Viva Elena Leardini e Alessandro Petrillo.

“Cominciamo con il chiarire – spiegamo – che la Direttiva Bolkestein non nasce per penalizzare i balneari, ma per elevare la qualità dei servizi. La spiaggia è di tutti e nessuno può reclamarne il diritto di occupazione in perpetuo, come se ne fosse proprietario E’, dunque, possibile trovare un punto di ragionevole equilibrio?”

Secondo i candidati di Azione-Italia Viva “la Direttiva Bokestein si può affrontare in due modi:
(1) la si vìola e si entra procedura di infrazione (di cui ogni singolo contribuente dovrà alla fine farsi carico);
(2) la si affronta a viso aperto, misurandosi con essa.
I soggetti competitivi – coloro che sono disposti a investire e migliorare, quelli che fino ad oggi hanno investito e migliorato i servizi balneari – hanno poco da temere, perché hanno tutte le carte in regola per confrontarsi con la Direttiva e prevalere”.

Alessandro Petrillo e Elena Leardini

“Dopodiché, per tenere lontane le ‘multinazionali’, basterà frazionare i lotti secondo le misure attuali con il divieto di aggiudicarsene (direttamente o per interposta persona) più di uno. Quindi, sarebbe auspicabile che gli operatori balneari – anziché affannarsi in una battaglia di retroguardia, persa in partenza, a strenua difesa dello status quo – invocassero l’emanazione di criteri premiali oggettivi, che considerino – tra gli altri – gli investimenti precedenti, gli investimenti futuri, l’esperienza acquisita negli anni, la qualità certificata dei propri servizi. In particolare, il tema della ‘qualità certificata’ dei servizi è indubbiamente il terreno più agevole, per far valere le proprie peculiarità, reclamando – ragion veduta – l’attenzione del legislatore. A tale obbiettivo si può pervenire attraverso l’avvio di un percorso amministrativo volto al rilascio di un marchio europeo di certificazione, che premi gli operatori balneari più meritevoli e competitivi sul piano della qualità dei servizi”, concludono Elena Leardini e Alessandro Petrillo.
.

Ultimi Articoli

Scroll Up