L’avv. Roberto Brancaleoni, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rimini interviene nel dibattito che si è aperto dopo l’intervento sottoscritto da un folto gruppo di avvocati riminesi aveva diffuso un documento per stigmatizzare la presenza fra i manifestanti di almeno tre loro colleghi. A questo documento aveva risposto oggi un altro gruppo di avvocati con opinioni diametralmente opposte. Questo gruppo aveva chiamato in causa anche l’ordine che interviene con questa nota.
“Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rimini ha ricevuto oggi una comunicazione a firma di un gruppo di Avvocati che è stata contestualmente inviata alla stampa e pubblicata su alcuni siti di informazione.
Con tale nota si chiede un intervento formale dell’Ordine ( ed espressamente del sottoscritto Presidente ) in merito ad altro comunicato inviato nei giorni scorsi alla stampa da parte di un gruppo di Avvocati, che a sua volta criticava posizioni espresse da alcuni Colleghi in occasione di manifestazioni pubbliche o con interventi sui media, in relazione alla nota questione “vaccini e green pass”.
L’argomento, come tutti constatiamo quotidianamente anche sui “social”, è quanto di più “caldo” e divisivo vi sia attualmente nella popolazione italiana, assumendo purtroppo il contrasto di idee, toni spesso violenti. Com’è naturale che sia, anche tra gli Avvocati vi sono idee e posizioni differenti.
In uno stato democratico, qualunque Cittadino ha il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni e di esercitare le proprie libertà ed i propri diritti, sempre con il limite invalicabile del rispetto delle leggi vigenti, giuste o sbagliate che egli le ritenga.
Tali diritti valgono ovviamente anche per gli Avvocati, con l’ulteriore limite ed obbligo del rigoroso rispetto degli stringenti principi dettati dal Codice Deontologico Forense.
L’Avvocato, da un lato, ha certamente il dovere di garantire che ogni Cittadino possa rivolgersi all’Autorità Giudiziaria per tutelare un proprio preteso diritto, prestandogli ogni necessaria assistenza; dall’altro lato ha il dovere di rappresentare, al proprio assistito ed a maggior ragione in caso di interventi pubblici, le questioni giuridiche con la massima obiettività, oltre ad evitare ogni forma di espressione che possa apparire come sollecitazione o di offerta di proprie prestazioni professionali.
Sulla richiesta di intervento dell’Ordine ho disposto la convocazione di un Consiglio Straordinario, posto che ogni valutazione spetta doverosamente al Consiglio in seduta plenaria. Per parte mia, intanto, non posso che esprimere un caloroso invito alla moderazione, all’equilibrio ed a trattare questioni tanto delicate con la massima sensibilità possibile, esercitando l’ascolto ed il rispetto delle idee altrui, anche se non condivise, anziché alimentare contrapposizioni esacerbate di cui la nostra società, già esasperata da questi due anni di pandemia, non ha alcun bisogno.