I tutor installati sulle Autostrade sono spenti. E lo resteranno fino a quando la società non riuscirà ad attivare un nuovo, simile sistema di controllo della velocità media. È esplosa così, in tutta Italia e alla vigilia della stagione estiva, la causa che dal 2006 vede contrapporsi una società toscana, la Craft di Greve in Chianti, che sosteneva di esser stata scippata del brevetto, e Autostrade. E se il 10 aprile scorso la Corte d’Appello di Roma aveva ritenuto fondata la protesta, ordinando la rimozione di tutti gli impianti “copiati”, è fresco il rigetto del tentativo di Aspi di far sospendere almeno il provvedimento cautelare.
L’intento era mantenere in funzione le telecamere pagando un indennizzo di 500 euro al giorno alla Craft. Almeno fino a che polizia stradale e Aspi non avessero attivato il nuovo sistema. Ma i magistrati hanno respinto la richiesta, ritenendo che Aspi non abbia alcun obbligo di effettuare i controlli di velocità, che spettano alle forze di polizia.
Proprio Stradale e concessionaria ieri hanno rassicurato sul fatto che le tratte interessate, dove in questi anni si è registrato un calo verticale del numero di incidenti, non saranno lasciate incustodite.
Il gruppo Autostrade infatti ora è già corso ai ripari e ha brevettato un nuovo sistema. «È stato già omologato dal ministero dei Trasporti nel maggio del 2017 — dice Roberto Sgalla direttore delle specialità della polizia — ed è innovativo sostanzialmente nel modo di accertare le multe grazie a un software tecnologico. Li stiamo installando di notte per creare meno disagi alla circolazione: lo utilizzeremo, in via sperimentale, da luglio. Iniziando dai tratti più trafficati dall’esodo estivo».
Intanto, un po’ di preoccupazione c’è. «Il Tutor ha contribuito a ridurre del 70 per cento la mortalità sulle autostrade — conclude Sgalla — e anche dal punto di vista dell’educazione stradale ha funzionato visto che le multe per eccesso di velocità sono calate da 614.431 del 2016 a 502.535 dello scorso anno (-18,21%)». Numeri dietro ai quali si nascondono spesso violazioni gravi: nel 2017, la Stradale ha multato un automobilista che sfrecciava in autostrada alla media di 293 chilometri orari. Un altro guidatore, invece, è stato «pizzicato» 19 volte nello stesso giorno ricevendo multe per 5.468 euro.
«Chi pensa di poterli imitare — ammonisce Sgalla — troverà le nostre pattuglie pronte a sanzionarlo, oltre agli autovelox e ai Trucam».
La sentenza preoccupa però l’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale (Asaps).«Auspichiamo che prevalga il buon senso fra gli automobilisti — spiega il presidente Giordano Biserni — per evitare che le autostrade tornino a vedere il costante incremento della velocità e il prevalere dell’arbitrio di quanti sono alla guida di vetture potenti, anche perché nell’ultimo fine settimana si sono contate 27 vittime sulle strade: un record nel 2018».
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