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Autoconvocati PD con Bonaccini: “Ribaltiamo il tavolo, segretario entro gennaio” – VIDEO

Lanceranno una petizione e una rete in tutta Italia per “ribaltare il tavolo” e costringere il loro partito, il Pd, ad eleggere “al massimo a gennaio” il nuovo segretario. Un centinaio di amministratori ed esponenti dem, 30-40enni ma non solo, si sono confrontati oggi a Bologna per dare una scossa al partito ed indurlo ad ‘avvicinare’ il più possibile il congresso.

Con un passo indietro preliminare anche dei vari capi corrente che fanno e disfano gli organigrammi del partito. “Il gruppo dirigente che ci ha portato in questa situazione non può essere quello che ci porta verso il futuro”, sottolinea Davide Di Noi della direzione nazionale, uno degli organizzatori di Rigenerazione. “Bisogna avere la voglia di fare un passo indietro”.

Il nome che attira speranze e aspettative è quello di Stefano Bonaccini, idolo politico locale. “E’ il migliore presidente che l’Emilia-Romagna abbia mai avuto e uno degli amministratori più in gamba del panorama politico nazionale”, afferma Di Noi, il primo a parlare dal palco dei Giardini Margherita. “Con la leadership forte che c’è oggi a Palazzo Chigi anche il Pd ha bisogno di una leadership altrettanto autorevole. Spero che Bonaccini vorrà candidarsi e lo faccia il prima possibile, perché se continua così non so se il Pd arriverà vivo alle primarie di marzo”.

Il sospetto degli autoconvocati è che i tempi si allunghino proprio per trovare nel frattempo il modo di sbarrare la strada a Bonaccini. “I capibastone – dice il vicesegretario del Pd bolognese Matteo Meogrossi – stanno cercando di ritardare il congresso al fine di trovare una soluzione che possa mettere tutti d’accordo. Se stiamo tirando la volata a Bonaccini? Il fine primo è quello di dare spazio e voce alla base”.

Dopodiché “ci sono tante personalità nel Pd, Bonaccini è una di queste e chi pensa che vada fermato è semplicemente un pazzo. E’ stato un grande segretario regionale del Pd e ha tutte le caratteristiche per poter correre a quella carica”.

L’incontro di Bologna è partito con 64 interventi ‘prenotati’ (circa 130 le adesioni) ma chi non è riuscito a parlare ha comunque potuto contribuire con un post-it da appiccicare sul tabellone in fondo alla sala. “Questo congresso è una trincea, ci stiamo trincerando dalla paura”, scandisce Giulia Corazzi, giovane presidente del Consiglio comunale di Rimini.

Oltre ad amministratori e comuni simpatizzanti provenienti dall’Emilia-Romagna (tra i primi a parlare anche la influencer Camilla Guidotti) sono arrivati dem toscani, lombardi, abruzzesi, marchigiani, laziali e campani. “Non basta un congresso – taglia corto il vicesegretario di Avellino Vittorio Ciarcia – va totalmente rinnovata una classe dirigente che ha fallito”. In platea c’è anche il veterano locale Aldo Bacchiocchi, che sul prossimo segretario nazionale ha una sua idea: “Mi piacerebbe lo diventasse la nostra segretaria di Bologna Federica Mazzoni, sarebbe un segno di grande rinnovamento”.

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