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Autoconvocati per il Partito Democratico di NuovoUmanesimo a Rimini.

Il gruppo Nuovoumanesimo ci ha inviato un comunicato che volentieri pubblichiamo:

Lunedì 20 Febbraio un gruppo di 35 militanti e simpatizzanti del Partito Democratico su iniziativa del gruppo facebook NuovoUmanesimo a Rimini – “Prospettive critiche di ecologia sociale, politica e ambientale. Per il Partito Democratico di Rimini” – si sono autoconvocati al circolo PD Tre Martiri del Centro Storico, per ragionare sulla complessa e travagliata situazione che il Partito sta vivendo.

Durante la riunione, avvenuta il giorno seguente l’Assemblea Nazionale tenuta a Roma all’Hotel Parco dei Principi, si è cercato di capire cosa noi tutti tra militanti e iscritti, eletti nel Pd, e anche supporter, alcuni dei quali non più o non ancora iscritti, possano fare per coadiuvare il Pd a mantenere viva la percezione e la relazione con la società vera, senza arroccarsi, rinchiudersi, scindersi (o frantumarsi come sostiene Cacciari).

Cosa ne pensa la cosiddetta base, cioè: noi cosa possiamo proporre per non consentire alla direzione del nostro partito “di andare a sbattere”… facendoci ascoltare? Cosa desideriamo e proponiamo NOI, per superare l’attuale crisi dei principi ideali dai quali, a pari dignità siamo fondatori con Valter Veltroni? Per far crescere sano quel Partito Democratico a cui abbiamo dato, lealmente, impegno e lavoro? Tantissimi gli interventi tra i partecipanti: civilissimi, concreti, dialettici, liberi. Con un comune denominatore: la ferma contrarietà alle divisioni, agli abbandoni, da molti dei presenti vissuti come tardivi tradimenti personalistici. E seppure con le critiche a Matteo Renzi sulla scarsa abilità sua e di chi non ha saputo tra i dirigenti opporsi agli errori di comunicazione nella conduzione della campagna referendaria, considerando necessario creare una connessione autentica e diretta di democrazia partecipata all’interno del Partito, il cui obiettivo sia sconfiggere “il vizio correntizio” che il nostro exsegretario ha tentato di contrastare con decisione.

Dobbiamo saper rappresentare con maggiore incisività le esigenze delle persone e frapporre un deciso argine all’avanzata delle nuove destre: nel continente, oltreoceano e che in Italia assumono il volto di Grillo e Salvini. La scissione è una lotta tra capibastone che poco ha a che fare con i problemi materiali e la difficile situazione che il Paese sta affrontando. Convinzione unanime è che piuttosto che una “conta” (alcune perdite, ha detto qualcuno, aiuterebbero alla chiarezza) il Partito abbia bisogno di un momento, il congresso, che possa dare uno slancio ideale e una visione al Paese grazie alla quale, soprattutto chi ha meno possibilità, possa cogliere un miglioramento individuale e collettivo. A Rimini siamo riusciti a farlo e la città è stata con noi. Vorremo si replicasse altrettanto felicemente anche per l’Italia.

Con la visione aggregativa di nuovo umanesimo, non integralista, ma aperta e allargata, in qualità di gruppo di militanti e simpatizzanti, abbiamo deciso di fornire il nostro contributo alla discussione congressuale sui temi che ci stanno più a cuore: ambiente, scuola ed economia. Su richiesta dei partecipanti nelle prossime settimane il gruppo si autoconvocherà nuovamente per proseguire il percorso di approfondimento e divulgazione.

Tra i partecipanti, sono intervenuti: Lucio Gobbi, Roberto Mancini, Giuseppe Prosperi,Enzo Fabbri, Massimo Fusini, Magda Succi, Pierluigi Arcangeli, Marco Fantini, Ivano Arcangeli, Emilio Bracconi, Alberto Ravaioli, Marzia Matteoni, Oreste Delucca, Mattia Morolli, Giorgio Pruccoli, Giovanni Casadei, Marco Gorini, Manuela Fabbri.

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