Pazienti soddisfatti rispetto ai servizi erogati nei reparti di Chirurgia dell’Ausl della Romagna. E’ quanto emerge da un sondaggio recentemente condotto attraverso uno strumento innovativo e cioè la distribuzione di una cartolina in cui ai pazienti è stato chiesto di esprimersi su sei campi d’indagine e con quattro livelli di soddisfazione. In pratica ogni paziente poteva esprimere, anche in anonimato, un giudizio “molto adeguato” o “adeguato” o “non adeguato” o ancora “molto inadeguato” rispetto agli aspetti di: “gentilezza e cortesia”, “chiarezza informazioni”, “partecipazione alle scelte”, “professionalità e competenza”, “fiducia nei professionisti”, “rispetto delle aspettative”.
Il progetto, pensato e realizzato dalla dottoressa Ilaria Panzini (responsabile del Programma Ricerca dell’Ausl Romagna) e dalla dottoressa Silvia Foglino (ricercatrice del Programma), è stato somministrato ai pazienti ricoverati nelle Chirurgie generali e Senologiche, e lo si sta ampliando a Servizi di Oncologia.
Dai primi risultati della ricerca, che ha coinvolto al momento oltre 800 pazienti, emerge una valutazione positiva da parte degli intervistati, con il riconoscimento di comportamenti gentili e cortesi dei professionisti per il 96,7%, di aver ottenuto informazioni chiare e comprensibili per il 95,8%, di alta considerazione della professionalità e della competenza degli operatori secondo il 97,7%, con l’espressione di grande fiducia nei professionisti per il 97,0%, di essere stati coinvolti nella scelta della cura per il 94,2 e infine di essere soddisfatti perché sono state rispettate le aspettative iniziali per il 96,0%.
Le percentuali di scarso gradimento riportano valutazione di non adeguatezza per il 2,5% della popolazione intervistata in merito al rispetto delle aspettative, 3% riguardo a gentilezza e cortesia, 1,9% sul riconoscimento di professionalità e competenza, 1,6% relativamente a fiducia nei professionisti, 2,6% rispetto alla partecipazione alle scelte, 3,7% dichiara inadeguatezza di chiarezza informativa. Non mancano dunque gli stimoli di miglioramento, soprattutto negli aspetti relazionali e comunicativi. In particolare, si richiede sensibilità nei modi di accogliere e rapportarsi con i pazienti, accuratezza nella trasmissione delle informazioni, con attenzione alla comprensione di chi le riceve, per esempio attraverso la semplificazione dei termini.
Nello spazio bianco lasciato a disposizione si sono riscontrati elogi, ma anche stimoli di miglioramento in particolare sugli aspetti alberghieri (vitto, ampiezza e comodità degli spazi di ricovero, pulizia), relazionali, confermando la richiesta di attenzione al rapporto tra paziente e professionisti (ascolto, gentilezza, umanità, pazienza), sulla dimensione comunicativa (maggiori informazioni, tempo di dialogo, chiarezza e spiegazioni ) e aspetti organizzativi. Stimoli che saranno colti nell’ottica di continuo miglioramento e umanizzazione dei luoghi di cura.