Questa mattina, la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Ausl Romagna (composta dai 73 Sindaci della Romagna, quasi tutti presenti all’incontro) ha approvato il documento sulle “Linee di indirizzo per la riorganizzazione ospedaliera”. Un solo voto contrario: quello del Comune di Bellaria-Igea Marina.
Il riordino prevede che Fisiopatologia della Riproduzione, attualmente al “Cervesi” di Cattolica, venga trasferito a Rimini dopo il completamento del Dea (il palazzetto delle emergenze). Qui, probabilmente entro un anno, all’ultimo piano sarà ospitato tutto il dipartimento “Materno Infantile”, che comprenderà Ostetricia, Ginecologia, Tin e Chirurgia Pediatrica. In questo modo le coppie saranno seguite dall’inizio alla fine del loro percorso nello stesso luogo fisico, dove è presente anche u reparto di Rianimazion.
Il reparto di Chirurgia Senologica del “Franchini” di Santarcangelo, invece, non si sposterà ma andrà a far parte dell’Unità operativa di Forlì, dove quindi risiederà il medico primario. D’altra parte a Santarcangelo il primario non c’è più da anni. Mentre, come la direzione aveva garantito, nel testo non è più scritto che il reparto del “Franchini” debba diventare “un’articolazione” dell’Unità operativa di Forlì, bensì viene specificato che sarà attiva una “struttura semplice”, con a capo un responsabile locale.
Nel corso della presentazione di sintesi del documento – spiega la CTSS -, il (nella foto), ha ripercorso l’importante lavoro di confronto avviato in questi mesi con le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali, che ha permesso di trovare “quel giusto equilibrio di sintesi fra le proposte di modifica avanzate dai territori e la necessità di rispondere alla normativa di legge, del decreto Balduzzi. È un importante punto di partenza che ci permetterà di sviluppare e mettere a punto, all’interno di una visione condivisa, anche quegli aspetti che sino ad ora non potevano ancora trovare all’interno del documento soluzioni definitive, quali ad esempio lo sviluppo delle politiche sanitarie territoriali (cure intermedie) e l’assetto della distribuzione dei servizi di Emergenza Urgenza, perché necessitano di analisi più approfondite”.
Importante riconoscimento e ringraziamento al lavoro svolto in questi mesi e al risultato di sintesi prodotto, è stato espresso all’Azienda ed a tutti i sindaci, da Paolo Lucchi, presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Romagna. “La condivisione attorno al documento di cornice della nostra sanità del futuro, espressa in modo così chiaro e netto da tutti i Sindaci della Romagna, ci rafforza nella convinzione che quando si è capaci di uscire dai particolarismi e si affrontano i problemi in una ottica di visione complessiva, si possono trovare le risposte giuste per garantire e migliorare la qualità dei servizi garantiti ai nostri cittadini, nell’ambito di una sanità come la nostra, non a caso ritenuta la migliore in Italia e tra le migliori in Europa. Abbiamo gettato le basi giuste e dovremo proseguire, sempre con questo spirito, ad affrontare le sfide successive”.
Ma il lavoro dei Sindaci romagnoli sulla sanità è destinato a non fermarsi. Infatti, l’Ufficio di Presidenza della Conferenza incontrerà le organizzazioni sindacali nei prossimi giorni ed il 30 gennaio sarà convocata una Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, per l’approvazione del documento sulla rete oncologica romagnola.