Le associazioni ambientaliste intervengono sui rifiuti ed incenerimento scrivendo una lettera ai sindaci della provincia di Rimini. In particolare vien contestato l’accordo con la Repubblica di San Marino per lo smaltimento dei rifiuti a Raibano.
“Egregio Sindaco,
Le associazioni ed i comitati ambientalisti della provincia di Rimini esprimono la massima disapprovazione rispetto al recente rinnovo dell’Accordo Emilia Romagna- Repubblica di San Marino sulla gestione dei rifiuti che vede arrivare per altri 5 anni piu rifiuti in Emilia
Romagna (62.000 tonnellate annue contro le 54.100 del 2011) e di conseguenza incrementare quelli da bruciare nell’inceneritore di Raibano (13.000 tonnellate annue contro le 12.000 del 2016).
Un modo pianificato e programmato dalla nostra Regione che, beffeggiando l’autonomia dei territori e l’impegno dei propri cittadini nella raccolta differenziata, , va di fatto a premiare l’inerzia dei sammarinesi nella gestione dei propri rifiuti ( la raccolta separata è
ferma a poco piu del 45%).
E’ stato detto per anni che per “affamare” e diminuire il lavoro dell’inceneritore, le famiglie del riminese dovevano differenziare il più possibile i propri rifiuti e cosi stanno facendo, raggiungendo in molte località percentuali che superano anche il 70%.
Un impegno, questo, che andrebbe premiato non solo nella tariffa rifiuti (ancora tra le piu alte della nostra regione), ma anche evitando “scappatoie” gestionali come quella di prendere rifiuti da San Marino per riempire comunque il forno dell’impianto di Raibano (ma
non solo).
E non si venga a raccontare che i sammarinesi sono in emergenza: è quasi un decennio che operiamo come loro “soccorritori” nello smaltimento rifiuti! L’incenerimento dei rifiuti è antiecologico ed anti economico per le casse pubbliche, anche se legato alla produzione di energia, perché provoca la distruzione di risorse riutilizzabili anche importanti e produce comunque inquinamento e distruzione di energia e lavoro. Gli inceneritori vanno perciò superati, progressivamente dismessi , come le discariche, o riservati alla sola frazione di rifiuto non trattabile diversamente.
L’obiettivo di una “economia circolare”, con recupero e riutilizzo dei materiali riciclabili deve essere perseguito con coerenza.
Porre l’economia circolare come obiettivo da perseguire e continuare poi a praticare di fatto l’incenerimento degli RSU, importandoli addirittura da uno stato estero come San Marino, è non solo contraddittorio ma significa prender in giro i cittadini che si sacrificano ogni
giorno per la raccolta differenziata. Chi si impegna per differenziare i rifiuti lo fa infatti per motivi ecologici e per senso civico,
ma anche per ridurre i rifiuti da conferire in discarica e all’ inceneritore, per avere aria e ambiente più puliti.
Ma se la quantità di rifiuti sottratti all’incenerimento dalla R.D. viene sostituita dai rifiuti importati da San Marino o da altre parti d’Italia , lo sforzo di chi ricicla viene vanificato ed i cittadini sono presi in giro e deresponsabilizzati. Cosa ne hanno in cambio?
Aria più pulita per i Sanmarinesi?
Alla luce delle sopra citate considerazioni chiediamo a Lei Sindaco,
in qualità di Primo cittadino, di aprire un dibattito pubblico nella città sul tema della gestione rifiuti e dell’incenerimento, indicendo un apposito Consiglio Comunale aperto ai cittadini. Inoltre chiediamo al Sindaco di Riccione sig.ra Renata Tosi che nella dialettica attualmente in atto tra la Sua Amministrazione ed il Ministero dell’Ambiente, venga da Lei avanzata la proposta di eliminare l’elargizione dei contributi pubblici Cip6 agli inceneritori (circolare del Comitato interministeriale prezzi n. 6/1992).”
Le associazioni ed i comitati (in ordine alfabetico) Ambiente & Salute Riccione – Legambiente Valmarecchia- Rigas Rimini- WWF RiminiComitato Sant’Andrea Besanigo