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Asili ai privati, lettera aperta delle maestre che sostengono pure Punto Rosa

Dalle educatrici ed Insegnanti dei Servizi per l’Infanzia del Comune di Rimini riceviamo e pubblichiamo:

Sig. Sindaco,

Le scriviamo questa lettera aperta perchè ormai è rimasto l’unico modo per poter dialogare con Lei e per ottenere risposte alle numerose domande che ormai da mesi stiamo ponendo in ogni appuntamento al quale immancabilmente, Lei, non si presenta.

Siamo davvero preoccupate per il futuro dei servizi comunali per l’infanzia e per il futuro dei bambini che li frequentano ma non solo; siamo molto preoccupate perché un sindaco dovrebbe ascoltare le persone, i cittadini, i suoi elettori.

Sembra esserci un problema quantomeno di comunicazione.  

È triste prendere atto dell’atteggiamento del nostro primo cittadino, un sindaco latitante su alcuni temi importanti e che si pone con arroganza su altri imponendo le sue decisioni.

A tal proposito diamo il nostro pieno sostegno alle Amiche dell’Associazione Punto Rosa che proprio ieri hanno annunciato che non parteciperanno alla manifestazione “E’ per te” prevista per oggi pomeriggio”.

Sempre in merito alle problematiche legate al progetto di esternalizzazione delle scuole dell’infanzia, la CGIL ha diffuso una nota che “diffida” i dirigenti scolastici a non voler concede le autorizzazioni alle insegnanti a partecipare all’assemblea a che viene tenuta presso la sede del sindacato (in luogo che nelle sedi di lavoro), raccogliendo in tal modo un consiglio giunto dalla Prefettura.

L’assemblea sindacale è un diritto di tutti i lavoratori – così iniziala nota del sindacato – e i datori di lavoro sia pubblici che privati non hanno alcun potere di controllo sulla partecipazione dei dipendenti all’assemblea stessa. E’ un ambito di democrazia sancito dalla Costituzione, dallo Statuto dei Lavoratori, dai Contratti nazionali che in alcune scuole riminesi si vuole far saltare opponendo il fatto che il tema dell’assemblea indetta dalla FLC CGIL per lunedì prossimo all’Istituto Comprensivo Statale Centro Storico rientra nella propaganda elettorale sul Referendum costituzionale. L’orientamento a tal proposito è partito dalla Prefettura di Rimini che però non si è espressa contro l’assemblea sindacale ma sulla inopportunità che essa si svolgesse entro le mura scolastiche.

Pertanto – prosegue la nota – come Organizzazione Sindacale consideriamo confermate le assemblee di lunedì 28 novembre  anche se, rispettando l’indicazione della Prefettura, non si terranno all’interno della scuola ma nella sede sindacale di via Caduti di Marzabotto 30 (dalle ore 8 alle 10 per gli Istituti Comprensivi, Scuola media “Bertola”, Sesto Circolo e CPIA  del Comune di Rimini – dalle 11 alle 13 per le scuole secondarie di 2° grado del Comune di Rimini). 

Diffidiamo i dirigenti scolastici, nell’eventualità che ciò accadesse, dal non voler concedere le autorizzazioni agli insegnanti che vorranno partecipare all’assemblea.

Ci sembra comunque importante sottolineare come sia sempre più difficile, nell’asprezza dei toni che la battaglia in corso sulla Riforma Costituzionale, e in generale lo scontro politico, hanno assunto negli ultimi mesi, difendere gli spazi di discussione e di democrazia dei cittadini, dei lavoratori e dei loro rappresentanti. Non è così, invece, per tanti titolari di cariche pubbliche che si consentono attività di propaganda anche nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali”.

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