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ArzaMed: così due ragazzi di Rimini hanno inventato il software che aiuta medici e pazienti

ArzaMed, la startup medica creata da due giovani riminesi

A Rimini è nata ArzaMed. Una startup innovativa ideata e sviluppata dai riminesi Andrea Pari (45 anni), e Alberto Ghiribaldi (32). Insieme alla Clinica Mobile creata dal Dott. Claudio Costa ed attualmente gestita dal Dott. Michele Zasa,  è un progetto tecnologico che ha portato allo sviluppo di un algoritmo capace di ottimizzare l’organizzazione della gestione dei pazienti. Questa tecnologia fa sua l’esperienza “estrema” di Clinica Mobile sui circuiti nazionali ed internazionali nel Motomondiale, ovvero tanti pazienti da trattare in pochissimo tempo con risorse e spazi limitati, uscendo dal contesto puramente agonistico e migliorando l’organizzazione dei servizi per ogni paziente.

Ma come funziona? Lo spiega l’Amministratore Delegato di ArzaMed, Andrea Pari.

Alberto Ghiribaldi (a sinistra) e Andrea Pari (a centro) nella Clinica Mobile al Mugello

Pari, quando si è avvicinato al campo medico clinico?

«Lavorando nel campo del web marketing, in concreto aiutavo, e aiuto anche ora, le aziende ad acquisire nuovi contatti e clienti attraverso la rete. Uno di questi è stata, nel 2010, un’associazione di alta formazione medica. Le attività svolte per loro sono risultate così così soddisfacenti da spingerli a chiederci se eravamo in grado di riprodurre il software per le loro cartelle cliniche. Parlare di cloud applicato ai software, 8 anni fa, era tutt’altro che scontato, per cui i primi problemi da affrontare furono sicurezza di dati ultra sensibili e prestazioni dell’applicativo. Per la sicurezza abbiamo preso spunto da Conto Arancio di Ing Direct, mentre le prestazioni abbiamo iniziato a lavorare su server web dedicati in giro per l’Europa. A dicembre di quell’anno, abbiamo presentato il primo prototipo, chiamato Auxilia, con grande soddisfazione nostra e del cliente, ma con costi di attivazione tutt’altro che accessibili per piccoli studi medici».

Che cos’è esattamente ArzaMed?

«È un’applicazione web che consente di gestire gli aspetti clinici, relazionali e amministrativi di medici specialisti ed equipe mediche multidisciplinari. I soci fondatori siamo io e Alberto Ghiribaldi, laurea con lode in Ingegneria elettronica a Ferrara, un dottorato di ricerca negli Stati Uniti ed un brevetto per Intel Mobile Communications ancora prima di compiere i 30 anni. Attualmente è responsabile ricerca e sviluppo del software».

Che cosa significa Arza?

«Arza è il mio soprannome affibbiatomi dagli amici della Barafonda fin da bambino. L’idea era partire da un nome originale, foneticamente adatto anche ai paesi di lingua spagnola ed inglese. Così ho pensato di partire da un “brand” conosciuto in ambito super locale con l’ambizione di raggiungere una notorietà globale. Per il momento ArzaMed è un marchio registrato, noto nel settore della sanità privata nazionale».

Dove verrà impiegata maggiormente?

«ArzaMed è attualmente impiegata da un gruppo eterogeneo di clienti composto da studi medici specialistici, poliambulatori, equipe multidisciplinari, psicologi e fisioterapisti. È già oggi perfettamente scalabile dall’ambulatorio di un solo dottore fino a realtà con decine di operatori come l’Istituto Dermoclinico di Milano, l’Equipe di Medicina del Dolore. Attualmente è utilizzata quotidianamente da oltre 600 operatori sanitari, attivi in 17 regioni italiane ed anche all’estero. Abbiamo due progetti di ricerca in corso: uno con la Clinica Mobile appunto, che segue i piloti di motociclismo in tutto il mondo ed uno con Advanced Algology Research, realtà all’avanguardia nel campo della Medicina del Dolore».

Avete già qualche percentuale su cui basarvi?

«Sì; e le stime sono arrotondate per difetto:

– 32% dei tempi di attesa per l’accettazione dei pazienti;
– 43% di appuntamenti mancati / no show;
– 25% di appuntamenti disdetti;
– 30% costi di gestione;
– 18% del costi personale front desk;
– 20% tempo impiegato al telefono».

I costi di realizzazione sono stati alti? Avete incontrato difficoltà a realizzare questa start up?

«Ad oggi oltre 150.000 euro di investimenti e non so dirle quante giorni e notti di lavoro, comunque non tanto alti se paragonati ad altri tipi di attività. Possono essere molti per chi ha fatto tutto con le proprie forze e senza esporsi con le banche. Difficoltà per la costituzione della start up? Preferirei non risponderle».

Andrea Pari e Alberto Ghiribaldi

Che vantaggi porterà la vostra startup al lavoro dei medici?

«Partirei dai vantaggi e risultati già raggiunti, come l’approccio multidisciplinare alla cartella clinica del paziente che consente a più medici, con qualifiche diverse, di accedere contemporaneamente alle informazioni del paziente, anche in mobilità, con lo scopo di fare diagnosi più precise e percorsi di cura più efficaci. Oppure l’evoluzione continua delle cartelle cliniche specialistiche che, attraverso l’esperienza condivisa, permettono di archiviare ed elaborare in modo sempre più efficace le informazioni cliniche. Fino ad arrivare ad un miglioramento della sicurezza di dati ultra sensibili come quelli sanitari».

E, invece, ai pazienti?

«Innanzitutto gran parte dei nostro lavoro ha l’obiettivo di mettere il paziente al centro, non solo a parole! Il primo aspetto, forse il più rilevante è il supporto che ArzaMed da per prescrivere al paziente la migliore terapia possibile. Molto rilevante anche la parte dedicata alla prevenzione con “alert automatici” che invitano il paziente a seguire i controlli e gli screening periodici. Il sistema di notifica ha anche funzioni prettamente cliniche come ricordare di sospendere l’assunzione di un farmaco prima di una determinata pratica chirurgica oppure comprendere il beneficio ottenuto dal paziente successivamente o durante il percorso di cura. Mi rendo conto che queste informazioni possano risultare astratte, ma le assicuro che quando si riesce a ridurre la sofferenza di una persona è per noi la gratificazione più grande».

Un gran bell’aiuto non c’è che dire…

«Le racconto un episodio a cui ho assistito di persona. Durante uno dei nostri sopralluoghi per studiare “sul campo” come i medici utilizzano ArzaMed, in modo da migliorarne costantemente funzionalità, si presentò una paziente che soffriva di pesanti dolori cronici per un intervento ambulatoriale che la aiutasse a sopportare il dolore. Per questo tipo di intervento è richiesto che il paziente sospenda l’uso di determinati farmaci alcuni giorni prima dell’operazione. La paziente, anziana e con un figlio disabile al seguito, essendosi dimenticata di sospendere l’assunzione di questi farmaci, è stata invitata da un costernato medico a ripresentarsi per l’operazione dopo una settimana. Dopo questo episodio abbiamo inserito in ArzaMed la possibilità di inviare promemoria programmabili ai pazienti, in modo da limitare questo tipo di situazioni.
E questo è solo uno degli aspetti per cui una migliore efficienza dello studio medico si traduce in una migliore cura per il paziente, ed una migliore qualità della vita».

Per concludere, le startup sono il futuro anche in campo clinico?

«Le startup rappresentano il futuro in molti settori compreso quello medico, possono supportare medici e pazienti per migliorare diagnosi e cure, ma mai sostituirsi ad un bravo medico o dottore».

 Nicola Luccarelli

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