Lorenzo Della Chiara segretario provinciale Articolo Uno Rimini interviene sulle dichiarazione di Mauro Vanni dopo la decisione di alcuni comuni costieri di prolungare il servizio di salvamento fino al 18 settembre
“Ci potrebbero essere vari modi per rispondere alle amenità elaborate da Mauro Vanni, Presidente di Confartigianato imprese demaniali, che ha commentato ironicamente la corretta presa di posizione dei Comuni di Rimini, Riccione Misano e Cattolica, i quali hanno predisposto l’allungamento fino al 18 di Settembre dell’obbligo per i concessionari demaniali di approntare il servizio di salvamento.
La volgare affermazione “Li paghiamo per guardare i cocali” riassume la sicumera di una categoria che per lustri, con la complicità della politica bipartisan, ha ritenuto di poter disporre di un bene di tutti, il demanio marittimo, come se fosse un bene proprio.
Il Governo dovrà a breve mettere mano ai decreti legislativi attuativi della legge delega 5 Agosto 2022 n. 118 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021) e in tale contesto, in particolare nella parte che riguarderà l’ adeguamento dei canoni concessori ai valori di mercato e alla definizione di quote di esso da riservare agli enti concedenti, è necessario prevedere una modalità per riorganizzare il finanziamento del servizio di salvataggio (e aggiungiamo di fruizione e gestione di spiagge libere) in modo da non lasciarlo alla mercè dei concessionari.
Il servizio di salvamento, a Rimini come in tutta Italia, è una eccellenza che ogni anno salva vite umane e il “pubblico” deve riappropriarsi della gestione di tale servizio attingendo le risorse proprio dalle occasioni di guadagno e profitto che si ricavano dall’ affidamento in concessione a privati di un bene che è di tutti e i cui vantaggi a tutti devono quanto meno poter ritornare.”