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Art. 1: “Inflazione. Interventi urgenti per sostenere la parte più debole della popolazione”

Art.1 della provincia di Rimini – scrive l’organizzazione politica – esprime preoccupazione per l’aggravarsi delle diseguaglianze sociali, al termine di un ciclo economico che ha visto aumentare la ricchezza nelle mani di pochi e al debutto di un ciclo economico segnato dalla pandemia. Il profilo della nuova fase è caratterizzato dall’aumento dei prezzi delle materie prime, dall’incremento della precarietà del lavoro e, ultima arrivata, dall’incedere preoccupante dell’inflazione che già incide sui redditi da lavoro per il 3,9 per cento/anno.

L’inflazione è una tassa fra le più inique perché colpisce tutti allo stesso modo, è una “super flat-tax” utilizzata dalle politiche monetarie per evitare interventi perequativi (fiscali o leggi patrimoniali) necessari a ripagare il debito pubblico che il Covid 19 ha dilatato a dismisura.

La necessità di interventi strutturali sulla composizione dei redditi degli italiani, ben presto porrà al Governo Draghi il problema di assumere decisioni in grado di garantire ed ampliare il lavoro, anche al fine di non desertificare il consumo e impoverire il sistema produttivo del Paese (controlli anti-speculazione, sostegno al lavoro stabile, riforma del reddito di cittadinanza, interventi fiscali di redistribuzione, ecc.).

Il lavoro – prosegue la nota di Art, 1 – che si è creato nel corso del 2021 è stato nella sua quasi totalità precario e sottopagato, fenomeno che è maggiormente presente nel nostro territorio viste le specificità economiche. Senza reddito non c’è consumo, senza consumo non c’è produzione.

Se a livello nazionale occorrono politiche fiscali più consone a redistribuire la ricchezza e ridurre le diseguaglianze, anche a livello locale, regionale e comunale, nell’ambito delle competenze amministrative attinenti in particolare la sfera delle politiche sociale, dopo che per anni si sono abbandonate politiche di welfare pubbliche, si rendono necessari ed urgenti interventi per  sostenere la parte più debole della popolazione (interventi contro la povertà energetica, bonus affitti, politiche della casa, microcredito emergenziale, far emergere il lavoro irregolare e sottopagato, programmare il reiserimento mediante specifici percorsi formativi in particolare per le donne ).

Art.1 – conclude la nota – nelle istituzioni in cui si trova ad operare, svilupperà iniziative tendenti a politiche di bilancio e politiche sociali in grado di compiere scelte in questa direzione”.

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