La notte tra venerdì e sabato una banda specializzata nell’assalto ai bancomat aveva preso di mira una filiale Unicredit di Mezzano, nel Ravennate facendo esplodere il bancomat attraverso la cosiddetta tecnica ‘della marmotta’. L’ennesimo bancomat fatto saltare negli ultimi mesi in Romagna. Le forze dell’ordine romagnole cercavano da tempo i possibili autori utilizzando i filmati delle videocamere di sorveglianza dei vari istituti di credito presi d’assalto e quelle presenti sulle strade pubbliche. Un lavoro che ha permesso ai Carabinieri di Ravenna di individuare i possibili autori dei tanti colpi. La certezza è avvenuta proprio con l’esplosione del bancomat di Mezzano. I Carabinieri sono riusciti a pedinare la banda mentre fuggiva con i soldi del bancomat esploso. Due Lancia Ipsilon per la fuga, ma con i militari dell’arma che li seguivano per scoprire la base operativa. I Carabinieri sono risaliti attraverso le targhe delle auto agli autori. Una delle auto era guidata ed intestata ad una donna di 33 anni con residenza a Viserbella. F.E. vive nella frazione di Rimini lavorando come barista in locali della zona. Dopo aver allertato i colleghi di Rimini i Carabinieri di Ravenna alle prime luci dell’alba hanno arrestato l’intera banda formata da cinque italiani oltre alla donna. Il più giovane ha 21 anni, il più anziano 48 anni. Tutti associati in carcere. Le indagini proseguono per capire di quanti “colpi” è responsabile la banda.
La tecnica della “marmotta” usata per far saltare i bancomat consiste in un oggetto in metallo con all’estremità una sorta di contenitore conico contenente fino a 500 grammi di polvere da sparo. All’estremità opposta spunta una miccia che viene azionata una volta inserita la marmotta nell’alloggiamento scavato nel bancomat col trapano. Per mettere in azione la bomba è sufficiente accendere la miccia, mettersi in salvo e aspettare l’esplosione.