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Arlotti difende Battazza a spada tratta: accuse “bizzarre”, gli arresti “un’enormità”

Il deputato Pd Tiziano Arlotti commenta la revoca degli arresti domiciliari cui era stato sottoposto il sindaco di Morciano, ora dimissionario, Claudio Battazza:

Siamo felici e sollevati allo stesso tempo per la notizia della revoca degli arresti domiciliari del sindaco di Morciano, Claudio Battazza. Conoscendolo da sempre non dubitavamo che con il passare dei giorni, e quindi con i riscontri che via via avrebbero chiarito i diversi passaggi dell’indagine, sarebbe emersa forte e senza ombre la sua rettitudine e la correttezza dei comportamenti, sia come persona che come amministratore della cosa pubblica. Certo, l’iter giudiziario dovrà completarsi e esaurirsi nei prossimi, obbligatori passaggi ma già la decisione odierna permette di mettere un punto fermo in ogni discussione e nel dibattito pubblico. E davvero oggi va rimarcata (e ringraziata) soprattutto la pazienza e la forza d’animo di Claudio e della sua famiglia.

Detto questo però non va dimenticato come la sua recente vicenda con la giustizia abbia avuto un incipit molto serio e grave, con un improvviso provvedimento di arresto che, onestamente, avrebbe atterrato un toro e con motivazioni apparse da subito singolari.

Era ed è evidente a tutti, ai morcianesi ma anche a chi a Morciano non abita, che Battazza in ordine alla riqualificazione dell’ex stabilimento Ghigi altro non ha fatto che quanto annunciato e sottoscritto nel programma di mandato. E cioè cercare il recupero di un’attività produttiva e uno spazio strategico per la vita della vallata, andando però in riduzione di carichi urbanistici rispetto al PUA del 2008.

Questo Battazza ha dichiarato in campagna elettorale e questo ha fatto negli anni e dunque rimproverargli di avere fatto ‘favori’ ai privati risulta quantomeno bizzarro.

La stessa questione della sponsorizzazione è altrettanto bizzarra. Un contratto regolarmente firmato dalle parti e che genera un ordinario contenzioso amministrativo, con formali lettere di sollecito e altrettanto ufficiali risposte, viene portato come elemento a sostegno di una tesi ‘criminale’, di prevaricazione del pubblico amministratore nei confronti del privato investitore.

Chiaramente il proseguo dell’inchiesta dovrà fare assoluta chiarezza sull’intera vicenda ma già adesso scaturisce in maniera netta e indubitabile l’enormità dell’iniziale provvedimento di arresti domiciliari per una persona incensurata e stimata, che adesso tira un sospiro di sollievo a seguito di chiarimenti messi in fila in pochissimi giorni.

Chiunque si fosse trovato nei panni di Claudio Battazza probabilmente ne sarebbe uscito distrutto per questo evidente cortocircuito a causa del quale stava dietro l’angolo il pericolo di perdere in un istante reputazione, credibilità, la fiducia in ogni cosa e in ogni persona. Il fatto che Battazza si sia messo tutto questo alle spalle, con fermezza pari a calma, ne dimostra una volta di più lo spessore come uomo e come amministratore.

Uno spessore di cui Morciano e il Partito democratico non possono fare a meno.

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