Riportiamo di seguito il comunicato stampa diffuso da Tiziano Arlotti, deputato PD.
“Situazioni di blocco come quelle che si stanno verificando a Riccione e altrove sul territorio mettono a rischio dei servizi che fanno la differenza per la competitività dell’offerta delle nostre attività turistiche balneari. Ci troviamo in una situazione in cui alcune Soprintendenze oggi mettono in discussione addirittura ciò che era stato autorizzato in passato dagli stessi organi. E’ un grosso problema che va affrontato e per questo ho interessato anche il ministro Dario Franceschini. Proprio il Ministero dei beni e delle attività culturali, in attuazione della riforma Madia, ha emanato il nuovo regolamento che individua quali sono gli interventi che richiedono autorizzazione paesaggistica semplificata e quelli esclusi del tutto dalla procedura, entrato in vigore il 6 aprile. Un passo in avanti verso la semplificazione e anche la certezza di tempi fino a 60 giorni per le autorizzazioni.
Nel provvedimento sono previste una serie di semplificazioni per il rinnovo delle autorizzazioni e per le nuove procedure sia dal punto di vista documentale sia nell’iter procedurale. Vengono individuati in particolare 31 interventi completamente liberalizzati e 42 tipologie di opere promosse al regime di autorizzazione rapida semplificata (le Soprintendenze devono dare parere entro 60 giorni), in quanto considerati di lieve impatto. Il decreto Madia e le nuove norme introducono una semplificazione che consente di autorizzare le situazioni che rientrano nelle fattispecie previste, e che dovrebbero uniformare l’impostazione di ogni singola Soprintendenza.
In queste settimane, come relatore della legge delega per la riforma delle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo, sto partecipando a numerose iniziative per illustrare i contenuti del provvedimento, così alle audizioni di tutti i soggetti interessati, a partire dalle associazioni delle imprese balneari, della nautica diportistica e delle strutture ricettive all’aria aperta. Un tema che viene posto insistentemente è proprio quello dei pareri delle Soprintendenze, che tra l’altro sono tenute al rispetto di una sentenza del Consiglio di stato (1060/2016) che ha come scopo riportare entro una omogeneità la discrezionalità degli uffici e indirizza le Soprintendenze stesse ad avere approcci e comportamenti istruttori, nonché conclusioni e giudizi, simili (se non uguali) su medesime questioni.
E’ importante che questo tema venga ripreso con vigore, per evitare situazioni di stallo che rischiano di compromettere l’attrattività del settore turistico-ricreativo”.