Marco Tonti, Presidente Arcigay “Alan Turing” Rimini, di fronte al rifiuto del sindaco di Riccione Renata Tosi di concedere il patrocinio di Comune al Summer Pride, torna a rivolgerle le domande che l’associazione aveva rivolto a tutti i candidati in campagna elettorale:
Nel suo comunicato Renata Tosi, rinnovata sindaca di Riccione, mostra come di rinnovato non ci sia proprio niente nel suo atteggiamento a disillusione di chi ci aveva creduto. Si trincera dietro motivi pretestuosi evitando accuratamente di dire qualsiasi cosa sulla sostanza delle cose.
Scopriamo così oggi che la risposta a una delle famose cinque domande alle quali da candidata si rifiutò di rispondere (“darà il patrocinio al Summer Pride?”) sarebbe stata “assolutamente no”. Si degnerà ora di rispondere alle rimanenti quattro domande con la stessa chiarezza e rapidità? Cittadini e turisti LGBT hanno il diritto di sapere cosa li aspetta.
Avere vinto le elezioni grazie all Popolo della famiglia rende questo micropartito oscurantista catto-talebano l’ago della bilancia che condizionerà ogni singola decisione di Renata Tosi, anche quando queste andranno contro l’interesse della città come in questo caso. E l’interesse è chiaro vista l’ampia e positiva risposta di quasi tutti gli altri comuni della Riviera romagnola e le prospettiva del tavolo regionale sul turismo LGBT.
Una Riccione che respinge con tanta autoritaria solerzia un’iniziativa positiva e gioiosa come il Summer Pride è una Riccione che sconfessa la sua tradizione ormai secolare di apertura, di colore, di modernità e di rispetto: da una delle capitali europea del turismo gay a città grigia, chiusa e schiava dei partiti omofobi.
Qui le cinque domande ai candidati.
Arci Gay fa anche notare che altri Comuni hanno concesso il loro patrocinio, anche se l’evento si svolge fuori dal loro territorio: per esempio il Comune di Ravenna e quello di Cattolica. Amministrazione, quest’ultima, guidata dal sindaco del M5S Mariano gennari, che in campagna elettorale si era speso proprio per Renata Tosi.