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Archeologia Rimini lancia l’iniziativa “Iniezioni di cultura #aitempidelcoronavirus”

Archeologia Rimini è una pagina Facebook nata nel 2017 dalla passione culturale di Daniele Frisoni, poi allargata a Lorenzo Montanari e, due anni più tardi, ad Andrea Bernardini (tre studenti riminesi in corso di laurea magistrale in beni archeologici e filologia moderna).  In questo periodo delicato hanno deciso di dare vita a una nuova iniziativa: “Iniezioni di cultura #aitempidelcoronavirus”.

“Essendo molto legati alla nostra città e al nostro territorio abbiamo voluto far conoscere, attraverso la pagina, a più persone possibile i tesori culturali della nostra città e far riscoprire anche le sue periferie e le zone meno note dell’entroterra raccontano gli ideatori -. Per questo, da circa un anno pubblichiamo brevi video-documentari circa ogni due settimane. Per quanto riguarda l’iniziativa di “Iniezioni di cultura #aitempidelcoronavirus”, l’idea è nata un po’ per caso. Pochi giorni prima che Rimini venisse dichiarata zona rossa, abbiamo deciso di incontrarci per raccogliere le idee, studiare insieme e lavorare su nuovi contenuti che avevamo già fra le mani. Ma la voglia, in realtà, era di fare qualcosa di nuovo. La stessa sera in cui sui social veniva lanciato #iorestoacasa abbiamo visto insieme un tweet del ministro Franceschini, che invitava tutti gli operatori culturali a portare la cultura nelle case degli italiani. Nel nostro piccolo ci siamo subito sentiti interpellati e, dato che volevamo fare qualcosa di nuovo, abbiamo deciso di accettare la provocazione e rilanciare a modo nostro l’hashtag #iorestoacasa”.

“Come abbiamo sintetizzato nel video di apertura della rubrica, di fronte a una situazione insolita e di disagio come quella che stiamo vivendo, forse la peggiore malattia che ci colpisce non è un virus. Come non lo è mai una crisi economica, una guerra o qualche altra difficoltà. In una situazione come questa la vera malattia secondo noi è l’ignoranza. E ignoranza non vuol dire solo “non sapere”, “non essere informati”, ma soprattutto “non riflettere” “non avere coscienza di quello che si sa o che si fa”, “formulare un giudizio senza voler tenere a mente tutti i fattori”. Noi vorremmo riflettere, quindi, farci quelle domande anche scomode che nei momenti di prova diventano più grevi”.

“Dalle nostre discipline impariamo che in ogni epoca e in ogni luogo l’uomo ha cercato una risposta alle sue domande, soprattutto nel momento della prova, per non restare nell’ignoranza, per non restare con le mani in mano, cercando di fare la differenza. E la cultura in questo può aiutare: l’arte, la letteratura, l’archeologia, la storia… Tutta la cultura può esserci di ispirazione e può aiutarci a “riflettere”. La maggior parte dei riminesi, e di molti altri in tutta Italia, in questo momento è chiusa in casa per evitare il propagarsi del coronavirus. Ma in attesa di un vaccino che ci curi dal COVID-19, ci è sembrato giusto inviare sulla nostra pagina un piccolo vaccino che ci curi dall’ignoranza: la cultura fatta per iniezioni. Essendo, però, la nostra una piccola pagina locale ed essendo difficile per noi pubblicare con molta frequenza da soli, abbiamo pensato che, come noi tre, moltissimi altri universitari sono bloccati in casa per via del coronavirus. Allora abbiamo deciso di allargare l’iniziativa a livello regionale e nazionale, invitando amici e compagni, così da poter coinvolgere tanti volti giovani impegnati nello studio di tutte le discipline umanistiche in generale. Essendo nati come una pagina locale ed essendo appassionati della storia del territorio, abbiamo voluto che i contenuti siano pensati per qualunque tipo di pubblico, ma che allo stesso tempo partano da un interesse personale per qualcosa riguardante il proprio luogo di origine. Posto questo, si può trattare di tutto: da una chiesa barocca a un romanzo del Novecento, da un edificio storico alla vita di un personaggio locale”.

“A livello di numeri ancora non siamo in grado di quantificare a quante persone sia arrivata la notizia di questa iniziativa, perché la voce si è sparsa subito e molto velocemente. Per ora abbiamo avuto circa trenta conferme di aderenti. Dalle Marche alle Isole, hanno aderito universitari da tutta Italia, a dimostrazione di un’Italia di giovani che nel momento della prova non se ne sta con le mani in mano. Tra questi, almeno dieci disposti non tanto e non solo a contribuire con un video ma soprattutto a rilanciare la proposta il più possibile. Hanno iniziato a collaborare con noi diverse pagine, come archeo_me. Abbiamo ottenuto fin da subito un segno di approvazione da parte del MiBACT, una risposta che non ci aspettavamo davvero. La realtà sta continuando a crescere e risulta quanto mai complicato gestire tutti i video che ci vengono mandati, ma è un impegno troppo stimolante e spettacolare per essere abbandonato. La rubrica coprirà tutto il periodo della quarantena, alternando video preparati da noi con video proposti dagli studenti aderenti. Vi invitiamo a seguire la nostra pagina e a ricevere ogni sera la vostra iniezione!”, concludono.

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