La Notte Rosa è vecchia? Ormai inadeguata? “Over”, come la bolla Renata Tosi? “Se a Riccione è così, la colpa è solo sua”, ribatte Alberto Arcangeli, segretario del PD di Riccione.
Che spiega: “La Notte Rosa è un contenitore, dove ciascun sindaco può mettere quello che vuole. Nessuno impone nulla dall’alto, sono le singole località che cercano di valorizzare ciò che ritengono più opportuno. E così ha fatto Riccione, che nel calendario della Settimana Rosa di quest’anno aveva Radio Deejay, Villa Mussolini e i fuochi d’artificio. Se la città non saputo proporre nulla di meglio e di più innovativo, dipende solo da Renata Tosi. Che incidentalmente fa il sindaco, non sta all’opposizione”.
E Arcangeli prosegue: “Dopo sei anni Riccione è ridotta a questo. Stanche ripetizioni di eventi che c’erano anche prima di questa amministrazione. La Tosi ha avuto tutto il tempo per fare di meglio, per alzare l’asticella, come dice lei. Ma il nulla che ha prodotto è sotto gli occhi di tutti”.
E ancora: “Vuole cambiare target, miglioralo in qualità? Benissimo. Però non si capisce come intenda farlo. Sembra il dottor Jekyll e Mr. Hyde: da una parte c’è la guerra contro il mondo della notte, dall’altra il Comune di Riccione promuove iniziative come le albe al Samsara, dal 16 al 22 agosto, con i deejay del Cocoricò. Strategie di qualche tipo, nessuna traccia. Se c’è qualcosa di superato è il suo modo di fare, anzi, di non fare una politica per il turismo”.
Quindi: “In compenso abbiamo una quantità di proclami, da fantomatiche alleanze con Ravenna a comportamenti schizofrenici durante l’emergenza: prima dobbiamo aprire prima degli altri, poi per sicurezza a Riccione non facciamo nemmeno fermare i treni. E tutto questo per cosa? Solo per dare visibilità a Renata Tosi a danno degli altri politici di centrodestra. Per poter coltivare i suoi sogni di candidarsi al parlamento”.
“Intanto la città non ci guadagna nulla, non fa un solo passo avanti in nessuna direzione e in compenso si ritrova completamente isolata” conclude Alberto Arcangeli.