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Arcangeli ancora a processo. Evasione fiscale per 6milioni di euro

Valleverde

I problemi giudiziari per Armando Arcangeli non finiscono mai. Infatti oltre al procedimento penale in corso per bancarotta fraudolenta è stato rinviato a giudizio  anche per evasione fiscale.

Era il 3 dicembre del 2015, quando le Fiamme Gialle erano andate ad arrestare l’uomo che aveva inventato la Valleverde. Bancarotta fraudolenta, omesso versamento dei sostituti d’imposta e di Iva. Queste le accuse insieme ad altre 5 persone, tra cui l’ex braccio destro e direttore generale. L’operazione, allora fu chiamata, ‘Broken shoes’ (Scarpe rotte), condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini e coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi. Per i finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Rimini, affiancati dai colleghi di Pesaro, Brescia e Mantova, il 73enne imprenditore riccionese si sarebbe appropriato indebitamente di 9 milioni di euro attraverso il fallimento della Spes Spa, società in cui l’indebitata Valleverde Spa si era trasformata nel 2011 cedendo in affitto l’azienda alla holding bresciana creata ad hoc, la Valleverde Srl. E’ per questo che ai domiciliari erano finiti anche Enrico Visconti (amministratore della Srl), Ernesto Bertola (direttore generale), David Beruffi (responsabile dell’area finanza) e Anna Maria Soncina (consulente finanziaria esterna).

Lunedì prossimo inizierà un nuovo processo che vede imputato Arcangeli per evasione fiscale. In questo caso l’evasione fiscale sarebbe avvenuta dal 2008 al 2011 per un importo di 6milioni e 150mila euro pari ad una imposta evasa di 2milioni e 650mila euro. In quel periodo Arcangeli era amministratore delegato della società.

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