Via libera in Consiglio dei Ministri a otto delle nove deleghe della legge «Buona scuola» (legge 107/2015).
Le deleghe riguardano: Inclusione scolastica, Cultura umanistica, Diritto allo studio, Formazione iniziale e accesso all’insegnamento nella secondaria di primo e secondo grado, Istruzione Professionale, Scuole italiane all’estero, Sistema integrato di istruzione dalla nascita fino a sei anni .
La delega sulla scuola rimasta fuori dal «pacchetto» approvato oggi in Consiglio dei ministri riguarda il nuovo Testo Unico in materia di istruzione, cioè il riordino delle disposizioni legislative vigenti. I provvedimenti vanno ora in conferenza unificata per il parere e alle competenti commissioni parlamentari.
Vediamo cosa cambia
Maturità
Dal 2018, la maturità contemplerà due sole prove scritte, Italiano e prova d’indirizzo senza più il terzo scritto confezionato dalle stesse commissioni esaminatrici. E viene anche rivoluzionato il punteggio che rimarrà in centesimi: 40 punti alla carriera scolastica e 20 punti a ciascuno dei due scritti e al colloquio che verterà anche sulle attività di Alternanza scuola-lavoro(è una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l’orientamento. Il giovane impara in contesti diversi, sia a scuola sia in azienda. Le competenze acquisite in azienda sono riconosciute come crediti).
Commissioni d’esame
Le commissioni d’esame saranno formate da 3 membri interni, 3 esterni e un presidente esterno. Prima dell’esame, tutti i maturandi dovranno effettuare una prova Invalsi, test il cui risultato però non entrerà nel voto finale dell’esame di Stato.
Scuole Medie ed Elementari
Novità anche per gli esami di terza media: tre soli scritti (oggi sono sei) e prova Invalsi che non farà più media per la valutazione finale. Ma che sarà necessario svolgere per l’ammissione agli esami. In più, le prove Invalsi di quinta elementare e terza media saggeranno le competenze in inglese degli alunni. Salta invece la valutazione con le lettere – da A a D – in luogo dei voti all’elementare e alla media. E sarà possibile promuovere anche con carenze o livelli di competenza ancora da raggiungere.
Scuole dell’infanzia
Per i più piccoli, da zero a 6 anni, è previsto un unico percorso che prevede la creazione di un sistema d’istruzione integrato che parte da subito, fin dai primi mesi di vita del bambino, un sistema in cui viene rafforzata soprattutto la scuola fino a 3 anni (oggi al 12%) con l’assunzione di maestre d’asilo con una laurea triennale obbligatoria e la realizzazione di programmi omogenei e di qualità su tutto il territorio.
Ci sono pronti oltre 200 milioni di euro per l’estensione dei servizi anche a questa prima fascia scolastica. Fondi che il ministero dell’Istruzione darà direttamente ai Comuni, cui resta la responsabilità diretta di nidi e materne.
Insegnanti formati per ogni disabilità
Degli alunni più deboli – disabili, ma non solo – si occupa la delega sull’integrazione: l’idea di fondo contenuta nel testo della delega è che ogni ragazzo con difficoltà possa avere l’insegnante adatto alla propria disabilità, preparato e in grado di sostenerlo nella maniera giusta. Ci saranno insegnanti di sostegno con una formazione specifica per le materne, le elementari, le medie e le superiori. Diversamente da quanto accade ora con insegnanti di sostegno che entrano in ruolo e poi si spostano sull’insegnamento, la riforma prevede un percorso specifico per chi sceglie il sostegno con l’obbligo di restare in quella posizione per almeno 10 anni
Scuole italiane all’estero
Tra le novità anche quella del riordino delle scuole italiane all’estero. In tutto il mondo sono 135 e impiegano 624 insegnanti e sono frequentate da circa 30 mila alunni e studenti. Oggi dipendono dal ministero degli Affari esteri che le gestisce attraverso le singole ambasciate. Ciò comporta una frammentarietà e disomogeneità che vanno superate. Il decreto prevede quindi un maggiore coordinamento tra la Farnesina e il Miur per creare un modello di «Formazione Italia nel mondo» con l’obiettivo di diffondere la lingua e la cultura italiana all’estero.