Cerca
Home > Intervista > Annalisa ‘No fear’ Bucci, la riminese combattente

Annalisa ‘No fear’ Bucci, la riminese combattente

Combattere, cadere per poi rialzarsi subito. Lottare per un posto al sole, per non perdere la speranza, per vivere un momento di gloria che può durare un’intera vita. Questo è quello che ti insegna lo sport, a non mollare mai e dare tutto te stesso. Esistono tante discipline che tirano fuori la parte più istintiva di noi, ma ne esiste una che è diventata famosa in tutto il mondo e da qualche tempo anche in Italia. Stiamo parlando delle Arti Marziali Miste (MMA, dall’inglese mixed martial arts).

In questo sport da combattimento a contatto pieno, si possono utilizzare sia tecniche di percussione (calci, pugni, gomitate e ginocchiate), sia tecniche di lotta (proiezioni, leve e strangolamenti). In principio, gli sfidanti si affrontavano usando discipline diverse, con il passare degli anni, invece, gli atleti hanno adattato le tecniche più efficienti di ogni singola arte marziale, combinando stili diversi tra loro. In Italia, non abbiamo solo atleti maschi che praticano arti marziali miste, ma, ormai da diverso tempo, c’è un folto e agguerrito gruppo di donne che si sfidando in incontri dal grande tasso agonistico e, soprattutto, tecnico. Atlete come la campionessa riminese Annalisa ‘No Fear’ Bucci (classe ’83).

Bucci, da quanto pratica le arti marziali miste?

«Dal 2010, ho iniziato per fare da sparring partner ad una amica».

E’ stato amore a prima vista?

«In realtà la lotta mi sembrava molto complicata, ma mi ha appassionato fin da subito, trovo che sia il vero combattimento».

Quale disciplina pratica esattamente?

«In realtà le mie due preferite sono l’MMA e il k1 (combattimento con calci, pugni e ginocchiate, senza clinich, solo in piedi e si svolge nel ring), ma ho sempre praticato tutte le discipline, perché non essendo facile trovare match, ho sempre accettato tutto».

Si ricorda il primo match che ha vinto e l’ultimo?

«Il mio primo match di MMA che ho vinto è il anche il primo che ho fatto; vinsi per KO, tutto in piedi, non siamo mai finite a terra e l’ultimo è stato il mio penultimo in cui ho vinto il titolo europeo EUMMA».

Chi è stata l’avversaria più tosta che ha incontrato?

«E’ stata Marloen Coenen, nel match di MMA del Bellator. La donna con più incontri assoluti di MMA, molto forte per quanto riguarda il livello atletico, sicuramente, di un altro livello».

Secondo lei, campioni si nasce o si diventa?

«Per me, la mentalità da campionessa bisogna averla dentro, poi si può lavorare su tutto: tecnica, preparazione fisica e anche mentale, ma il carattere, quello non te lo dà nessun allenatore. Io mi sento una persona tenace e che si fa poche paranoie, il resto lo ha fatto la costanza nell’allenamento e le persone che mi sono state vicino».

Lei si sente una campionessa?

«No, non mi definirei una campionessa».

Quanti titoli ha conquistato in carriera?

«Ho conquistato 5 titoli, ma non tutti sono tra i miei match preferiti. Solo uno nelle MMA».

Negli ultimi anni, c’è stato un aumento di atlete donne che hanno cominciato a fare questo sport? Ci sono molte atlete anche nel riminese, potenziali campionesse?

«Sì, c’è stato un notevole aumento di donne e questo fa bene al livello dello sport, più gente lo pratica e più cresce il livello. Nel riminese non conosco donne che praticano e combatto di MMA».

C’è un limite di età in questo sport? Fino a quando continuerà a salire sul ring?

«Beh, io mi ero prefissata cose nella mia testa che sarà difficile mettere in pratica nella realtà. Smettere di praticare questo sport è davvero difficile, perché regala troppe emozioni. Io penso che fino a 40 anni, le visite mediche si passano senza problemi, oltre non saprei proprio».

Nicola Luccarelli

Ultimi Articoli

Scroll Up