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Animal Freedom, parte da Rimini la liberazione di tutti gli animali dall’uomo

Diffondere il rispetto per gli animali: è questa la mission di Animal Freedom, l’associazione onlus nata nel 2009 a Rimini. Un gruppo di persone unite dal rispetto per tutti gli essere viventi e proprio per questo i volontari di questa Onlus sono tutti vegetariani e vegani. Abbiamo chiesto alla riminese Lorenza Cevoli, 51 anni, Presidente di Animal Freedom, di raccontarci qualcosa in più su questa associazione.

Animal Freedom nelle zone terremotate di Macerata; a destra, Lorenza Cevoli

Cevoli, perché è nata Animal Freedom?

«Animal Freedom è nata da un gruppo di persone, tutte di Rimini. che, condividendo l’ideale di giustizia e rispetto verso tutti gli esseri viventi, hanno deciso di costituirsi come associazione per portare avanti in maniera più costruttiva le proprie battaglie. Volontarimini (Centro per il Servizio del Volontariato della Provincia di Rimini n n.d.r), ci ha aiutati a redigere uno statuto e a compiere tutti i passaggi burocratici, fra cui l’iscrizione al registro provinciale del volontariato».

Quali sono le vostre attività principali?

«Le nostre attività sono legate da un comune denominatore: il rispetto per la vita di tutti gli animali. Per questo, ai nostri volontari chiediamo come unico requisito di essere almeno vegetariani, ancora meglio vegani. Fra le nostre attività ci sono le collette alimentari per cani e gatti, che nel 2017 ci hanno permesso di inviare circa 3 quintali di cibo ad alcuni rifugi ‘amici’ situati fuori regione, e precisamente a Pavia, in Puglia e in Calabria. In provincia di Rimini aiutiamo e sosteniamo da sempre il rifugio di Ulmino (Albereto n.d.r), al quale va una parte consistente del cibo raccolto durante le collette e per il quale ogni anno organizziamo due cene benefit, vegan, ovviamente, il cui ricavato viene devoluto interamente al rifugio. La prossima sarà il 12 maggio, allo Spazio autogestito Grotta Rossa. Prestiamo volontariato presso il canile di Vallecchio (Montescudo n.d.r), di cui curiamo anche la pagina Facebook. Oltre a questo, c’è il lavoro quotidiano di gestione delle emergenze: cani e gatti rifiutati dalle famiglie ai quali cerchiamo una nuova collocazione evitandogli il canile, colloqui preaffido per cani e gatti provenienti dal sud per i quali i volontari di riferimento ci chiedono di incontrare gli adottanti, raccolta continua per tutto l’anno – non solo durante le collette – di coperte e cibo che poi mettiamo da parte per distribuire appena si presenta la necessità. A fine anno abbiamo appoggiato la nascita a Rimini di una sezione di ‘Anonymous for the Voiceless’, un movimento che si prefigge di portare in strada e quindi mostrare, con video, l’orribile realtà degli allevamenti intensivi e dei macelli. Abbiamo partecipato al primo sit-in organizzato nella nostra città e sicuramente continueremo perché, come detto all’inizio, tutti gli animali meritano lo stesso rispetto, non ci sono animali di serie A e di serie B. Aggiungo che collaboriamo con altre associazioni della zona, in particolare ‘Anpana’ e ‘Dna’, per unire le forze e raggiungere meglio determinati obiettivi. L’anno scorso abbiamo organizzato una pesca di beneficenza il cui ricavato è andato tutto ad Anpana, per la gestione del CRAS – Centro Recupero Animali Selvatici. Riguardo alla sensibilizzazione, abbiamo spesso acquistato delle pagine sul Corriere di Romagna per diffondere campagne informative sulle adozioni, sull’utilità delle sterilizzazioni, sul vegetarismo. Quest’anno a Pasqua abbiamo finanziato l’affissione di manifesti a Rimini, Riccione e Santarcangelo, finalizzati a sensibilizzare sull’uccisione non solo degli agnelli a scopo alimentare».

Quindi operate anche fuori Rimini e provincia?

«Sì, aiutiamo anche realtà fuori regione, come ho già accennato. Nel febbraio dell’anno scorso, abbiamo effettuato una spedizione vicino a Macerata per portare cucce e cibo a un rifugio che accoglie diversi cani anche disabili, gatti e somarelli e che in quel periodo si trovava in difficoltà, avendo avuto la struttura danneggiata dal terremoto».

Quanti volontari ci sono nella vostra associazione?

«Animal Freedom conta su poco più di 10 volontari, più o meno attivi».

Quanti animali avete aiutato fino a questo momento?

«Non siamo in grado di dire quanti ne abbiamo salvato negli anni, è praticamente impossibile tenere questo conto. Inoltre, per essere davvero in linea col nostro pensiero, dovremmo includere nel conto degli animali salvati anche quelli che non abbiamo mangiato né indossato! E allora il numero cresce!».

Come riuscite a portare avanti i vostri servizi?

«Economicamente ci sosteniamo con le offerte di chi crede in noi, principalmente raccolte durante le collette alimentari, ma anche versate direttamente sul nostro conto corrente postale 98378037 intestato ad Animal Freedom Onlus e poi usufruiamo del 5×1000».

Siete soddusfatti dei risultati che avete raggiunto fino a questo momento?

«Come associazione siamo piuttosto soddisfatti del nostro operato, perché pur essendo pochissimi riusciamo a fare davvero tante cose. L’obiettivo supremo, che non prevediamo di raggiungere ma per il quale facciamo la nostra piccola parte, è la liberazione di tutti gli animali dalla schiavitù e dallo sfruttamento imposto dagli esseri umani».

Nicola Luccarelli

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