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Angelo Maria Ripellino: «Chi potrò salvare con gli stracci dei versi»

Chi potrò salvare con gli stracci dei versi,
con questo ingordo viluppo di inutilezze,
con questa inguaribile malsanía di parole,
ora che il gasolio delira e il carovita vaneggia
e lo zucchero muore?

Chi potrò soccorrere col balsamo delle metafore,
di cui in gioventù ho fatto incetta,
se io stesso ho paura delle vuote domeniche
e delle notti senza un filo di luce
e dell’isoscele della pioggia, di questa belletta
che intride le reni?

Assedia anche me il coprifuoco, il deserto lunare.
Penso ai cionchi sprovvisti di grucce,
ai vecchi e ai malati,
agli abbandonati.
Chi li andrà più a trovare?

Angelo Maria Ripellino (Palermo, 1923 – Roma, 1978)

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