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Andrea Manusia, ciclo-giornalista e profeta del pedale

Raccontare la propria passione in un blog. E la passione, per il giornalista riminese Andrea Manusia, 49 anni, si chiama ciclismo. E così nel giugno 2017 ha aperto un blog che risponde al nome di Cycling Notes, una specie di diario di viaggio virtuale, una descrizione appassionata dei luoghi raggiunti semplicemente pedalando in compagnia di altri innamorati della bici come lui. Neanche a dirlo, il blog sta registrando un numero elevato di visualizzazioni (quasi 20 mila in sei mesi), un vero e proprio fenomeno virale che non ha nessuna intenzione di arrestarsi. Ma il nostro Manusia non è sempre stato innamorato della bici. Infatti il suo cuore batteva, come ci racconterà lui stesso, per un altro sport: il basket.

Andrea, da quanto tempo sei appassionato di ciclismo? E il giornalismo invece quando è entrato nella tua vita?

«Partiamo dal lavoro: sono giornalista da esattamente 20 anni e la prima testata con cui ho collaborato è stata Chiamami Città, dove scrivevo di basket e musica. Nel 2003 sono diventato professionista e sempre da freelance con varie collaborazioni per quotidiani, periodici, televisione, soprattutto con Sky Sport, e uffici stampa vari tra sport, turismo e politica istituzionale. Sono appassionato di ciclismo da sempre, anche se il mio primo amore è stato il basket. Ci ho giocato da quando ero bambino fino ai 40 anni. E poi la vela, che ho seguito per lavoro per quasi un decennio dal 2000 in poi».

Quando hai deciso di aprire il tuo blog?

«In realtà il blog è nato con il ‘nobile’ obiettivo di prendere in giro amici ciclisti della domenica con un format puramente goliardico. Poi negli ultimi anni, da quando il ‘pedalare’ è diventato anche un lavoro, Cycling Notes è a tutti gli effetti è un blog serio, una finestra aperta nel mondo del cicloturismo, del ciclismo in generale, della mobilità sostenibile e della bike economy».

Possiamo dire che con questo blog hai messo insieme il tuo amore per il ciclismo e quello per il giornalismo?

«Sì, decisamente. Fare giornalismo mi ha insegnato a comunicare, e ora che mi occupo di cicloturismo per l’Apt Servizi Emilia Romagna posso raccontare sul blog le mie varie esperienze e tutte le curiosità e novità nell’ambito Cycling che quotidianamente tratto».

In poco tempo hai raggiunto un notevole numero di visualizzazioni, te lo aspettavi? Perché, secondo te, il tuo blog piace cosi tanto?

«La Web Agency Farnedi, che mi ha aiutato a realizzare il sito in collaborazione con i miei partners-sponsor tecnici Dot Out ed Ethic Sport, mi ha seguito con grande professionalità in questo mio progetto editoriale. In realtà i numeri stanno andando piuttosto bene, ma dopo questa prima fare di assestamento conto nei prossimi mesi di fare crescere sensibilmente le visualizzazioni».

Qual è stato l’articolo che hai scritto e a cui sei rimasto più affezionato? È quello più letto invece?

«Forse il racconto della bike week con il gruppo di amici canadesi di Thunder Bay, che sono stati con me in Romagna lo scorso ottobre, tra bike tour meravigliosi e indimenticabili esperienze enogastronomiche. L’ho scritto in inglese e nell’Ontario è andato molto forte grazie alle loro condivisioni sui social».

Continuerai a documentare i tuoi viaggi in bici ancora per molto?

«Me lo auguro, amo la bicicletta e nel mio piccolo sto cercando di divulgare la cultura ciclistica e tutto quello che ne deriva, un po’ come stanno facendo nei paesi del nord da diversi anni, vedi Copenaghen».

Per ulteriori info:www.cyclingnotes.it

Nicola Luccarelli

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