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Andrea Gnassi: “La sanità come priorità insieme alla scuola”

Il covid e la crisi energetica rischiano di squilibrare un quadro già incerto in precedenza. Negli ultimi 40 anni sono stati proprio sanità e scuola i settori su cui si è meno investito e più hanno inciso le forbici della spesa statale.
“Voglio essere molto chiaro – sostiene Andrea Gnassi, candidato alle elezioni del 25 settembre per la Camera dei Deputati – per me le tre grandi sfide dell’Italia da qui al 2050 sono natalità, sanità e scuola. Con la pandemia le regole sono cambiate ed è diventato evidente che la spesa sulla sanità è imprescindibile per un Paese, e che la sanità del futuro non può che essere territoriale e domiciliare. L’ospedale non può più essere il polo attrattore, struttura centrale in cui sono concentrati tutti i servizi sanitari. Semmai deve essere lo snodo attraverso cui, con ramificazioni nelle diverse parti urbane, costiere, di mezzo e interne, sono distribuite le prestazioni a tutta la popolazione.
Con la sanità si sviluppa la nostra visione futura di mondo, di insediamento urbano, di lotta allo spopolamento e cultura nel rapporto con i contesti territoriali. – continua Gnassi – Accanto a questo voglio scattare una fotografia della situazione: l’Italia ha una popolazione che diminuisce e che invecchia. Tra 30 anni saremo qualche milione in meno e l’età media sarà la più alta o tra le più alte d’Europa. Che tipo di protezione medica e sanitaria immaginiamo per uno scenario come questo? Nel Riminese ci abbiamo pensato, ed è nata Rimini One Health: formazione e sviluppo della sanità territoriale in raccordo con l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, Ausl Romagna e diversi soggetti economici del territorio, con un investimento consistente nella componente preventiva della salute, cioè gli stili di vita sani. Il Parco del Mare è già la prima barriera medica o sanitaria: meno inquinamento, più attività motoria, più relazioni hanno effetti benefici sulla salute. One Health spiega un sistema di sanità territoriale e diffusa, prevede presidi sociosanitari a nord e a sud del riminese, con il rafforzamento dell’hub ospedaliero dell’Infermi ma servizi anche nell’entroterra.
Un modello in linea con il Pnrr, di cui la provincia di Rimini sta utilizzando i fondi, oltre 36 milioni di euro già stanziati, per le nuove Case della Salute da Rimini agli altri Comuni, la costruzione di reparti Osco per le cure intermedie, le RSA, il rinnovamento delle strutture da Bellaria a Novafeltria, da Santarcangelo a Riccione. I cantieri sono aperti, alcuni interventi già in via di conclusione e pronti all’uso dei cittadini. In linea con questo, serve uno sforzo ulteriore per affrontare le criticità che ci ha lasciato il Covid e anni di tagli nazionali: la mancanza di personale medico e infermieristico, le liste d’attesa, il ricambio generazionale nella categoria dei sanitari, il sistema pubblico da sostenere per permettere a tutti di curarsi a prescindere dalla carta di credito in tasca.
La Romagna che ha messo insieme le sue aziende sanitarie resta un modello solido di equità: ne abbiamo parlato ieri con Sandra Zampa, già Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, al Parco Pertini di Rivazzurra di Rimini. Salute per tutti vuol dire sanità pubblica, più risorse nel Fondo Sanitario Nazionale, abolizione del tetto di spesa sul personale, un patto con i professionisti che devono sentirsi a casa nel SSN. La grande sfida del prossimo governo e dell’Italia è come intende investire sulla sanità del futuro. Noi dalla Romagna un’idea ce l’abbiamo.”

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