Un premio per l’Athletic Thai Gym. La palestra riminese di Thai boxe ha ricevuto il premio nazionale di
“Best Team”, dalla federazione di sport da combattimento WTKA. A portare avanti questa attività e a far crescere i futuri campioni di questa disciplina sono Davide Carli, Fabio Corelli, Gabriele Fabbri, Matteo Ferrini e Cristian Bisacchi, tutti grandi maestri riminesi e atleti pluricampioni di thai boxe e non solo. Abbiamo chiesto a Carli, 47 anni, quando ha conosciuto questo sport da combattimento.
Carli, quando si è avvicinato alla Thai Boxe?
«Diciamo che quando ho iniziato a combattere, la Thai boxe era ancora poco conosciuta. Però, la passione verso il combattimento e la voglia di emergere sono sempre state tantissime e quindi fin dall’inizio combattevo in qualsiasi torneo mi venisse proposto. La disciplina più in voga nel 1985, in Italia, era chiamata “interstile”, cioè una sorta di Thai boxe praticata con i guantini da 4 once e in cui valevano anche le “proiezioni”, oppure il “full contact”. All’estero, invece, la Thai boxe aveva già preso piede e io la seguivo molto su riviste o con ogni altro mezzo. I pionieri, che portarono la Thai boxe in Romagna, siamo stati io e Federico Marchini, con cui ho fondato il prestigioso Team Pro Fighting e creato una squadra di valorosi thaiboxer che si sono confrontati e distinti in tutto il mondo. Dopo la scomparsa di Federico, morto in un incidente, e diverse altre vicende, in Romagna, il lavoro relativo agli sport da combattimento l’abbiamo portato avanti io e Fabio Corelli, un altro pluricampione mondiale del settore, con cui ancor oggi gestisco un valoroso team».
Quanti sono, in Italia, a praticare questo sport da combattimento? Si può definire un’arte marziale?
«La Thai boxe è considerata più uno sport da combattimento che un’arte marziale, in quanto quest’ultima è legata più che altro all’espressione tradizionale di un popolo in un contesto storico e culturale in cui ciò che importa è la difesa personale, mentre gli sport da combattimento sono pensati per consentire ai contendenti di affrontarsi con delle regole sportive ben definite. Oggi, in Italia, sono davvero tanti gli appassionati che praticano la Thai boxe o gli sport da combattimento in generale. Questo, perché l’allenamento è davvero molto divertente, appassionante ed efficace e con qualche ora alla settimana una semplice persona può mettersi in forma e imparare delle nozioni di autodifesa. Nella federazione di sport da combattimento WTKA, di cui faccio parte, esistono due federazioni importanti in Italia, ci sono circa 150.000 praticanti».
In Emilia Romagna e nella provincia di Rimini, invece?
«La Romagna è sempre stata considerata una “terra di fuoco” negli sport da combattimento, fin dall’era del mitico Elio Ghelfi con il pugilato. Nella Thai boxe, oltre a me, qui sono nati e cresciuti diversi campioni internazionali del calibro di Fabio Corelli, appunto, ma anche Andrea Ronchi, Cristian Valli, Ivan Polverini, Annalisa Bucci, Simona Galassi, Stella Bartoletti, Luana Lorenzoni e Valentina Leardini, solo per citarne qualcuno. Inoltre, gli appassionati che seguono i loro “idoli” in ogni combattimento sono davvero tanti».
Quanti sono gli allievi iscritti nella vostra palestra?
«La palestra Athletic Thai Gym è sempre stata considerata un punto di riferimento nazionale per gli sport da combattimento, infatti all’interno della stessa, oltre alla Kick-thai boxe si pratica anche: MMA, pugilato, brazilian ju jitsu, submission, grappling, wing tsun e taekwondo. Oltre all’insegnamento tecnico, la palestra è considerata una vera e propria Fight Academy utilizzata da molti atleti professionisti di fama mondiale e non, per curare l’aspetto tecnico e mentale, la preparazione atletica, la nutrizione, il recupero funzionale, programmare e gestire al meglio il proprio percorso sportivo. Il bello della nostra squadra è che oltre alla preparazione tecnico-fisica, seguiamo l’atleta anche a livello manageriale, garantendo così una carriera agonistica ad alti livelli quando ci si trova di fronte a un talento che ha “voglia di sacrificio”. I numeri relativi agli appassionati presenti nella palestra Athletic Thai Gym sono davvero sorprendenti. Infatti, oltre 500 persone si allenano con costanza e determinazione tutto l’anno. Il dato ancor più sorprendente è che molti appassionati sono thaiboxer in rosa. I maestri presenti sono tutti ben formati e alcuni, come il sottoscritto, sono autori/coautori di importanti testi sportivi, come, ad esempio, “Preparazione Atletica e Riabilitazione”, utilizzati anche in diverse universitàe garantendo così informazioni sempre innovative e di alto contenuto scientifico. Ormai è chiaro che il legame tra la scienza e la preparazione fisica di un’atleta è fondamentale per ottenere prestazioni ai massimi livelli».
Fino a che età si può praticare Thai boxe?
«L’età non è un limite se ci si concentra bene sull’obiettivo. Se l’aspirazione è solo quella di mettersi in forma, allora vanno bene tutte le età. Mio padre Germano ha oltre 70 anni e viene ancora in palestra. Mentre, se l’obiettivo è quello agonistico, allora è meglio iniziare abbastanza presto per evitare di dover poi accelerare i tempi con i dovuti rischi».
Che tipo di incontri organizzate e a che incontri partecipano i vostri atleti?
«Io e Fabio Corelli in particolare, organizziamo eventi di calibro mondiale anche con una certa frequenza e fatica. Il nostro pensiero è sempre solo quello di promuovere lo sport e portare avanti gli atleti che meritano. Da tanti anni, ormai, organizziamo anche il settore “Sport da Combattimento”, all’interno di RiminiWellness con migliaia di atleti nazionali e internazionali e posso assicurare che l’organizzazione è un’impresa molto difficile, che a volte costa tempo e denaro. Il team che gestiamo io e Fabio vanta atleti di fama mondiale che partecipano ad eventi di importanza internazionale, ottenendo risultati strepitosi».
Siete soddisfatti del premio che avete ricevuto?
«Essere considerati e sostenuti dalla propria federazione è sempre una bella cosa per qualsiasi squadra. Nel corso degli anni, abbiamo portato ben 32 titoli del mondo in Italia, dando così un grosso contributo a tutto lo sport nazionale. Ci adoperiamo per organizzare eventi di taratura mondiale, sostenendo tutte le spese di viaggio, come vitto e alloggio, nonché il compenso dei due atleti. Per amore dello sport da combattimento, il nostro impegno si è spinto anche nel campo scientifico. Infatti, insieme a diverse università, professori, dottori e professionisti di settore, abbiamo realizzato pubblicazioni davvero interessanti che riguardano la prestazione dell’atleta a 360 gradi: preparazione fisica, nutrizione, riabilitazione e mental coach».
Qual è l’obiettivo che ancora non avete raggiunto come palestra e gruppo?
«Non saprei, perché fino adesso abbiamo davvero fatto cose incredibili! Il nostro motto è “Mai fermarsi”, ed è dipinto addirittura sui muri della palestra. Anche se dopo circa 35 anni di attività, quando ho iniziato avevo appena 13 anni, ho accumulato tanta esperienza e ho vinto e fatto tanto per lo sport, bisogna restare umili dentro e pensare che c’è sempre da migliorare. L’obiettivo che devi raggiungere è sempre quello che realmente devi ancora scoprire. Difficilmente quando inizi puoi realmente pensare di diventare un campione del mondo, anche se sei un atleta talentuoso, ma gara dopo gara l’immaginazione inizia a concretizzarsi sempre più su un obiettivo reale e allora inizi a crederci e puntare in alto! Oggii siamo una delle palestre più titolate d’Italia, un team che organizza eventi di altissima importanza, una squadra che segue l’atleta a 360 gradi per quanto riguarda l’aspetto tecnico, preparazione fisica, nutrizione, mental coaching, riabilitazione, a livello manageriale e, soprattutto, un gruppo di tecnici che collaborano con i più grandi professionisti nazionali e mondiali per dare vita a testi molto importanti per la promozione e lo sviluppo dello sport italiano».
Nicola Luccarelli