Ore febbrili per salvare la vita del capriolo dell’aeroporto di Rimini. Ieri sera un centinaio le persone si erano presentate per manifestare al “Federico Fellini” di Miramare per protestare contro l’abbattimento dell’animale. E’ stato battezzato “Federico” dagli animalisti, ma pare trattarsi di una femmina con il cucciolo.
Sono partiti allora i tentativi di mediazione, andati avanti per buona parte della notte. Oltre al presidente della provincia di Rimini Riziero Santi, è intervenuto anche l’assessore Jamil Sadegholvaad, per sostenere le ragioni dei manifestanti. Le associazioni ambientaliste e animaliste hanno proposto l’intervento di loro esperti, Una nuova squadra di veterinari che sarebbe in grado, assicurano, di narcotizzare il capriolo per poi trasportarlo in un luogo sicuro e cioè la riserva baturale di Monte Tiffi. Finora tutti i tentativi sono falliti, sia usando speciali proiettili che reti da caccia.
Il tempo però stringe. ENAC, l’ente che vigila sulla sicurezza dei voli, ha emanato una prescrizione perentoria. Se dopo il 31 luglio il capriolo sarà ancora all’interno dell’area aeroportuale di Rimini, il “Fellini” dovrà chiudere la sua attività.
L’ultima decisione spetta alla Regione Emilia Romagna. Ed è con l’assessore Alessio Mammi, titolare di agricoltura, caccia e pesca, che in queste ore si sta svolgendo la trattativa. Si cerca una soluzione che risparmi la vita al giovane esemplare, ma il tempo rimasto permette di effettuare solo un altro tentativo di cattura senza spargimento di sangue.