Un comunicato di Rimini in Comune per prendere posizione sulle dichiarazioni rese dal Vicesindaco di Rimini nei giorni scorsi:
“Le dichiarazioni della Vicesindaco Lisi, nelle quali si propone l’identificazione e la segnalazione dei richiedenti asilo che sostano al parco o in altri luoghi pubblici, sono perfettamente in linea con la denuncia e la richiesta di Fratelli d’Italia.
“L’accoglienza e l’integrazione partono dal rispetto delle regole”. Quali regole? Quale modello di accoglienza consente davvero l’integrazione?
La retorica che si sta creando attorno ai migranti quale principale causa dello sfacelo di questo Paese comincia a generare mostri di repressione un po’ ovunque.
Vorremmo ricordare alla Vicesindaco Lisi che fra le regole di accoglienza non ve n’è nessuna che impone come occupare il proprio tempo libero. Certo ora la Legge Minniti – Orlando impone il divieto di tempo libero e di uscita dal proprio CAS, utilizzando simili dispositivi come ricatto per l’ottenimento della protezione internazionale, ben sapendo che questa non dipende e non dovrebbe neanche dipendere dal modo in cui un individuo decide di passare la propria giornata. In realtà non sarebbe neppure obbligatorio frequentare i corsi di italiano, ma semplicemente un’opportunità.
Oramai è sempre più chiaro che il migrante è diventato il capro espiatorio della crisi economica, sociale e culturale di questo Paese e come tale diviene anche l’identificazione del degrado da rimuovere per ritornare ad essere felici ed avere strade pulite.
Come rispondere a questo senso comune è questione di scelta politica. C’è chi lo segue, fomentandolo ancora di più e creando un vero e proprio diritto razziale e una società divisa, salvo dire che siamo accoglienti (concetto che presuppone sempre una divisione sociale) oppure chi si oppone a questo sistema attraverso esperienze di accoglienza diffusa che creano opportunità di sviluppo economico e sociale come avvenuto a Riace. E a Riace è venuto talmente bene che il falso “problema migranti” è stato totalmente rimosso. Ma rimuovere questa causa della crisi, significa puntare il dito contro quelle reali e così anche il sistema Riace è stato fatto saltare.
Quindi ora per togliere i migranti dalle strade oltre all’imposizione dei domiciliari, si procederà ai lavori forzati, il tutto dipinto come pratica di buona accoglienza. E pensare che sarebbe così semplice creare le condizioni per un mondo meticcio. Primo permettendo lo sviluppo economico dei Paesi di provenienza, senza mantenerli come colonie da sfruttare, e secondo permettendo il diritto di movimento di persone a livello globale. Non vi sarebbero invasioni, né tantomeno guerre, ma chi ora beneficia di questo sistema e si arricchisce sulla pelle delle classi più povere non ha nessuna intenzione di perdere il proprio privilegio e il proprio potere.
Quindi prendiamocela con i neri che è più semplice che prendersela con le multinazionali e con i potenti”.
Per Rimini in Comune, Sergio Valentini